Il 6 agosto il tribunale di Budapest ha condannato all’ergastolo tre neofascisti per “crimini razzisti” premeditati in diversi paesi del nordest dell’Ungheria. Un quarto è stato condannato a 13 anni di prigione.
Tra il 2008 e il 2009 i quattro, tutti ultras del Debrecen, avevano fatto sei morti e cinque feriti in sei attacchi con granate, fucili e bombe molotov contro le abitazioni dei rom.
Népszabadság nota che il verdetto riconosce l’aggravante del “movente razzista”, come era stato chiesto dalla comunità rom.
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