"Il governo fa marcia indietro e decide di annullare la tassa digitale", rivela La Vanguardia. Istituita nel 2008, l'imposta sui prodotti culturali conservati su supporto digitale aveva l'obiettivo di ricompensare economicamente gli autori visto l'aumento esponenziale dei download illeciti. Secondo la Vanguardia il governo attende '"l'evoluzione del caso Sgae", la Società generale degli autori e degli editori" per annunciare ufficialmente la soppressione della tassa. Il 4 luglio Teddy Bautista, presidente della potentissima associazione che rappresenta "una vera lobby della creazione culturale contro i consumatori", è stato messo in libertà vigilata insieme ad altri dirigenti. I vertici della Sgae sono accusati di storno di fondi pubblici. La Vanguardia ricorda inoltre che la Corte di giustizia dell'Ue ha dichiarato l'imposta illegale nel 2010, sostenendo che è applicabile solo nel caso di copie di contenuti digitali destinati ad uso privato.
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