Roxana Coman / Evenimentul Zilei.

Il kitsch, uno stile di vita

Un'esposizione organizzata dagli studenti della facoltà di storia dell'università di Bucarest mostra come l'adesione all'Unione europea ha provocato uno shock culturale nelle società ex comuniste.

Pubblicato il 20 Maggio 2009
Roxana Coman / Evenimentul Zilei.

L'ancora-icona, la sveglia con i putti, i carillon o i fiori di plastica: tutto kitsch, almeno secondo gli autori della mostra "Il kitsch, uno stile di vita". In questa categoria rientra anche la villa di Gigi Becali, proprietario della squadra di calcio Steaua Bucarest, con il crocefisso dorato che si intravede sopra la recinzione o i casinò all'interno di palazzi d'epoca, decorati con ghirlande di Natale.

Mihaela Pop, ricercatrice presso la facoltà di filosofia di Bucarest che si è occupata dell'organizzazione della mostra insieme agli studenti della facoltà di storia della capitale romena, ritiene che "negando l'autenticità il kitsch permette un piacere facile, senza sforzo intellettuale ". Ma questo fenomeno ha anche una funzione sociale. "Gli oggetti kitsch sono scelti dai loro proprietari per sottolineare il proprio status. Si può parlare di uomo-kitsch, di una mentalità-kitsch basata sul piacere immediato, facile, sulla frenesia di possesso, sul desiderio di avere il maggior numero di oggetti possibile".

La mostra contiene anche foto di oggetti provenienti dalle bancarelle delle fiere e dei mercatini: magliette e braccialetti dai colori vistosi, candele rosse con immagini di santi incollate sopra, pappagalli, conigli e piatti ornati con l'immagine della Sacra Famiglia o i classici putti paffuti.

"Il kitsch ha qualcosa di aggressivo, tende a invadere tutti gli aspetti della nostra vita, che lo si voglia o meno", osserva Roxana Coman, studentessa al terzo anno della facoltà di storia.

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Ma questo elemento non è caratteristico solo della società rumena. "Questo stile appare nei periodi di rapido cambiamento sociale, come da noi negli anni Novanta. I membri della società comunista hanno dovuto affrontare in pochi anni le sfide con cui gli occidentali si sono confrontati nel corso degli ultimi 30-40 anni", dice Mihaela Pop. "È chiaro che ci troviamo di fronte a uno scontro tra due culture diverse, iniziato dopo l'adesione alla Ue. E questo genera fenomeni kitsch".

Per Mihaela Pop la soluzione all'invasione del cattivo gusto è adottare un atteggiamento anti-kitsch, basato su una cultura seria. La mostra può essere visitata fino al 2 giugno presso la facoltà di storia dell'università di Bucarest.

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