“Grave, ma non è una novità”: così Les Echos riassume la diagnosi della Commissione europea a proposito della Francia, affidata al rapporto sugli squilibri macroeconomici pubblicato il 10 aprile.
Il quotidiano economico elenca i “risaputi mali della contro-performance francese: esportazioni insufficienti, incapacità di rivolgersi ai paesi emergenti e scarsa innovazione”.
Nel solco del rapporto Gallois sulla competitività della Francia, Bruxelles sottolinea le difficoltà di investimento delle imprese esagonali, i cui margini di profitto “sono i più bassi dell’eurozona”.
Il debito pubblico della Francia, intanto, resta al centro delle preoccupazioni europee: “Arrivato al 90,2 per cento del pil alla fine del 2012, rappresenta un punto debole non soltanto per il paese ma anche per l’eurozona nel suo complesso”.
In ogni caso Les Echos sottolinea che “la Commissione non ha ignorato le riforme intraprese”, e questo spiega come mai
Bruxelles non ha ritenuto necessario avviare una procedura per eccessivi squilibri macroeconomici, che però restano “seri” e “devono essere limitati”, avverte la Commissione, che chiede maggiori riforme.