Il nord torna a puntare i piedi

Pubblicato il 27 Settembre 2012

“Si torna al circolo vizioso”, scrive con preoccupazione la Süddeutsche Zeitung constatando l’emergere di una nuova coalizione nordeuropea contro gli aiuti diretti alle banche dell’eurozona, una misura approvata a fatica dai capi di stato e di governo il 28 giugno scorso a Bruxelles. Il 25 settembre il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble

ha eseguito il voltafaccia più drammatico nella storia del salvataggio dell’euro. In una dichiarazione comune preparata insieme al collega finlandese [Jutta Urpilainen] e a quello olandese [Jan Kees de Jager], Schäuble ha messo i puntini sulle i: se qualcuno ha creduto e sperato che le banche spagnole in difficoltà di finanziamento possano dall’anno prossimo pescare direttamente dal fondo di salvataggio dell’euro del Mes [Meccanismo europeo di stabilità] senza passare per il governo di Madrid, allora si sbaglia di grosso. Tutti i carichi ereditati dal passato dovranno pesare sui governi nazionali. A prima vista sembra una messaggio positivo per i cittadini europei e soprattutto tedeschi - che non dovranno pagare per i debiti degli altri - ma in sostanza significa che i ministri intendono correggere, se non addirittura cancellare, una decisione presa dai capi di stato. […] La Spagna dovrà cavarsela da sola, almeno se i ministri del nord imporranno la loro posizione in occasione del prossimo incontro dei 17 ministri delle finanze in programma l’8 ottobre. Il che è abbastanza probabile, considerato che Germania, Paesi Bassi e Finlandia sono tra i maggiori contribuenti dei fondi di salvataggio.

Ti piace quello che facciamo?

Contribuisci a far vivere un giornalismo europeo e multilingue, in accesso libero e senza pubblicità. Il tuo dono, puntuale o regolare, garantisce l’indipendenza della nostra redazione. Grazie!

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni un giornalismo che non si ferma ai confini

Fai un dono per rafforzare la nostra indipendenza

Sullo stesso argomento