
La Corte suprema di Copenhagenha da poco concesso a un gruppo di 35 cittadini danesi di citare in giudizio il primo ministro Lars Løkke Rasmussen, del Partito liberale danese, riferisce il quotidiano Berlingske Tidende. Secondo i querelanti, tra cui si contano anche personalità del mondo della politica e dell'arte, il primo ministro avrebbe violato la costituzione danese ratificando il trattato di Lisbona attraverso un voto parlamentare anziché facendo ricorso a un referendum. Nell'editoriale Il Berlingske sostiene che la procedura di ratifica ha avuto il sostegno della maggioranza dei danesi e si augura che la giustizia dia ragione al primo ministro, "altrimenti si tornerebbe all'epoca di Maastricht, con discussioni infinite sulla possibilità della Danimarca di sopravvivere senza l'Ue". I danesi avevano rifiutato il trattato di Maastricht con un referendum nel 1992, per poi ratificarlo nel 1993 dopo aver negoziato alcune clausole di esezione.
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