Dopo un’operazione durata 19 ore e segnata da ritardi e problemi tecnici, alle 4 del mattino le sirene del porto del Giglio hanno celebrato l’annuncio del raddrizzamento della nave da crociera da 289 metri, incagliata su un fianco sulla costa dell’isola dal gennaio 2012, riporta il Corriere della Sera.
Tra i motivi delle celebrazioni c’è il fatto che finora nessuna sostanza inquinante sembra essere fuoriuscita dallo scafo arrugginito, come si era a lungo temuto.
Tuttavia la piccola isola dovrà convivere con il relitto almeno fino a primavera, quando la nave sarà trainata via per essere smantellata. I porti di Piombino, Civitavecchia, Napoli e Palermo stanno già tentando di assicurarsi il contratto milionario per completare l’opera.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
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