La maggior parte dei greci è in preda alla rabbia. Rabbia contro i politici, "che se ne sono fregati di noi" e hanno lasciato che il paese sprofondasse nella situazione attuale proteggendo i loro interessi attraverso la corruzione, il nepotismo e lo sperpero del denaro pubblico.
Rabbia contro i politici, che da troppi anni vedono gli scandali scoppiare uno dopo l'altro senza fare niente, senza che nessuno sia condannato, come se facessero parte di una cerchia cui è garantita l'immunità assoluta.
Rabbia contro i politici, che senza pagarne le conseguenze incoraggiano il grande inganno di un'economia che sembra voler far pagare quelli che producono proteggendo gli approfittatori che vivono del denaro pubblico o vendono fumo.
Rabbia contro il governo socialista, che in questo periodo di crisi non si è dimostrato all'altezza delle attese del popolo e non è stato capace di far capire la reale portata del problema. Si abbuffano e restano immobili davanti ai problemi che dovrebbero risolvere.
Il meglio del giornalismo europeo, ogni giovedì, nella tua casella di posta
Rabbia contro l'opposizione conservatrice, che con il paese sull'orlo dell'abisso continua a vendere false promesse e va in pezzi in un crescendo d'irresponsabilità. Rabbia forse anche contro la sinistra, che ha scelto la via più semplice del "no a tutto" senza proporre alcuna soluzione.
Potremmo chiederci perché, se siamo così tanto in collera, non cambiamo i nostri politici. Ma la realtà non funziona in questo modo. A restare immutata e immutabile, da anni, è l'impossibilità di qualsiasi cambiamento e modernizzazione del nostro sistema politico, e con essa la ripetizione degli stessi problemi e degli stessi comportamenti. Ora e sempre.
La collera dunque rimane, e diventa il peggior consigliere. In molti capiscono che i sacrifici sono inevitabili. Ma ancor più numerosi sono coloro che, anche se in fondo sono d'accordo con le misure di austerity, sperano che giustizia sia fatta e che alla fine i responsabili pagheranno. Sono gli stessi che puntano il dito contro l'ex primo ministro Costas Karamanlis.
Che lo si voglia o meno le due anime della Grecia coesistono, e l'una non può essere il pretesto per dimenticare l'altra. (traduzione di Andrea Sparacino)
Ti è piaciuto questo articolo? Noi siamo molto felici. È a disposizione di tutti i nostri lettori, poiché riteniamo che il diritto a un’informazione libera e indipendente sia essenziale per la democrazia. Tuttavia, questo diritto non è garantito per sempre e l’indipendenza ha il suo prezzo. Abbiamo bisogno del tuo supporto per continuare a pubblicare le nostre notizie indipendenti e multilingue per tutti gli europei. Scopri le nostre offerte di abbonamento e i loro vantaggi esclusivi e diventa subito membro della nostra community!