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"La Spagna convince l'Unione europea a riavvicinarsi a Cuba", titola Público. Il 25 ottobre i ventisette hanno acconsentito alla ripresa del dialogo con l'Avana, sposando la proposta del nuovo ministro spagnolo degli affari esteri Trinidad Jiménez che Público definisce una "svolta diplomatica": "L'Unione ha dato a Cuba due mesi per stabilire una normale relazione bilaterale e dimostrare trasparenza democratica". In questo modo Catherine Ashton intende "verificare che la recente liberazione di 42 prigionieri politici sia davvero un segno d'apertura a un nuovo corso di riforme nell'isola". A dicembre l'Unione europea prenderà in considerazione l'eventuale "normalizzazione delle relazioni". Per il momento però la posizione comune su Cuba non è stata ritirata. Il quotidiano conservatore Abc la vede diversamente: "la Spagna non ha convinto l'Unione europea a cambiare la sua politica su Cuba", e Bruxelles si limiterà a sondare la possibilità di modificare nei prossimi mesi la posizione comune.

Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.

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