Due giornalisti di Radio France Internationale (Rfi) sono stati rapiti e uccisi il 2 novembre a Kidal, nel nord del Mali. Claude Verlon e Ghislaine Dupont avevano appena intervistato un capo tuareg quando sono stati portati via. I loro corpi sono stati ritrovati due ore dopo fuori città.
Al di là dell’omaggio ai giornalisti, il quotidiano l’operazione militare condotta in Mali all’inizio dell’anno non ha affatto stabilizzato il paese:
François Hollande ha fatto bene a sradicare il terrorismo che minaccia l’intera regione e mette in pericolo i leader politici eletti. Ma i fatti di questo fine settimana dimostrano che la pacificazione è ancora lontana. Nonostante la presenza delle truppe francesi, dei soldati Onu e dei militari maliani, Kidal è ancora una zona senza legge, roccaforte della ribellione tuareg separatista e focolaio di tutte le tensioni islamiste.
Questo articolo ti interessa?
È accessibile gratuitamente grazie al sostegno della nostra comunità di lettori e lettrici. Pubblicare e tradurre i nostri articoli costa. Per continuare a pubblicare notizie in modo indipendente abbiamo bisogno del tuo sostegno.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
Vedi l'evento >