Londra, marzo 2012

La stampa teme la riforma

Il 29 novembre è stato pubblicato l’atteso rapporto del giudice della Corte d’appello Brian Leveson sulla situazione della stampa nel Regno Unito, che contiene una durissima condanna dell’etica dei mezzi d’informazione. A seguito dello scandalo delle intercettazioni telefoniche un gruppo di giornalisti (tra cui due ex direttori del News of the World) devono affrontare un processo penale, accusati tra le altre cose di corruzione.

Pubblicato il 30 Novembre 2012 alle 16:20
Londra, marzo 2012

Le duemila pagine del rapporto descrivono un settore in cui la corruzione e le molestie (che rasentano la persecuzione) sono all’ordine del giorno, e si concludono con la richiesta di creare un ente di controllo indipendente sostenuto da un nuovo gruppo di leggi. I quotidiani britannici hanno ammesso in coro la necessità di una riforma, ma respingono l’idea di una struttura legale che secondo loro rischierebbe di compromettere la libertà di stampa e la capacità dei mezzi d’informazione di giudicare i potenti.

Secondo Philip Stephens del Financial Times

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il giudice Leveson ha cercato di indicare il cammino suggerendo che un nuovo sistema di regolazione – indipendente dal governo e dal parlamento – dovrebbe essere affiancato da nuove leggi. Non si tratta di un controllo statale, come invece vorrebbero farci credere Murdoch e i suoi compari. Il principio di fondo è corretto, ma forse Leveson avrebbe dovuto spingersi oltre e offrire protezione ai media che svolgono correttamente il compito di giudicare chi ricopre cariche autorevoli e influenti. 

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L’articolo di fondo del Daily Telegraph critica l’idea di un ente di controllo, sottolineando che

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sarebbe sbagliato strumentalizzare i misfatti di una minoranza per introdurre il primo statuto per il controllo della stampa dall’abolizione della censura nel 1695. Quali che siano le speranze del giudice, una simile evoluzione rappresenterebbe una pericolosa apertura all’intromissione statale. Il rapporto contiene diverse ottime idee – come per esempio quella di creare un arbitrato per sveltire le richieste di risarcimento – che dovrebbero porre le basi di un nuovo regolamento per la stampa. 

Intanto il Sun – quotidiano gemello del News of the World di Rupert Murdoch, chiuso dopo lo scoppio dello scandalo – aggiunge che

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Un cambiamento era necessario. In realtà è già arrivato. Il Sun ha riconosciuto gli errori del passato, ha cambiato la sua cultura e ha migliorato il sistema di controllo aziendale. Tuttavia siamo molto preoccupati dalla proposta di un nuovo corpus normativo, perché potrebbe introdurre il controllo dello stato sui giornali. Quanto sarebbe indipendente un ente di controllo se dovesse rispondere ai parlamentari? Una legge di questo tipo potrebbe permettere ai funzionari statali di entrare in una redazione come quella del Sun e censurare gli articoli. Il Regno Unito, da secoli un faro della democrazia, diventerebbe un simbolo repressivo di segretezza. La rabbia e la sete di vendetta non possono distruggere trecento anni di libertà di stampa.

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