Reportage Voci dall'Ucraina

La storia di Olena: come un’organizzazione cartitatevole ucraina si è convertita all’assistenza ai rifugiati del Donbass occupato

Una fondazione di Dnipro fornisce sostegno, formazione e assistenza a oltre 13mila residenti nelle regioni colpite dalla guerra e ai rifugiati del Donbass occupato.

Pubblicato il 17 Dicembre 2023 alle 12:20

Dall'inizio dell'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte della Russia, la Благодійний Фонд Реалізації ідей ("Fondazione di beneficenza realizzazione delle idee") con sede a Dnipro lavora insieme ad altre ong e agenzie governative per aiutare i rifugiati del Donbass occupato.

"Realizzazione delle idee" è stata lanciata nel 2018 nelle città di Sjevjerodonec'k e Lysyčans'k (regione di Luhans'k). All'epoca, il suo obiettivo era promuovere l'imprenditorialità e il lavoro autonomo nell'Ucraina orientale. Per quasi tutto questo tempo, è stata guidata e ispirata dalla sua direttrice Olena Agafonova. Dopo l'invasione russa su larga scala, l'organizzazione si è orientata verso il lavoro umanitario.

Due settimane dopo il 24 febbraio: tempo di riflessione

Il 24 febbraio 2022, come molti altri, Agafonova si è svegliata con la notizia dell'invasione russa: "Quel giorno mi sono svegliata alle cinque e mezza del mattino e ho ricevuto una telefonata da mio figlio a Kiev. Mi disse che c'era la guerra e che dovevo andare da lui. Ma sono rimasta a Sjevjerodonec'k per due settimane intere".

All'inizio non pensava di lasciare la città. Non aveva paura dei bombardamenti, della scarsità di cibo e di altre difficoltà. Anche quando era seduta nel seminterrato ad ascoltare le esplosioni, usava i suoi canali internet e Telegram per continuare ad aiutare la popolazione, fornendo informazioni sugli aiuti umanitari e organizzando l'evacuazione delle persone dalla città verso aree sicure.

Secondo Olena: "Più di ottocento persone hanno ricevuto il nostro aiuto in quel periodo. Abbiamo utilizzato le donazioni per acquistare medicinali e cibo e li abbiamo consegnati a Sjevjerodonec'k e Lysyčans'k  attraverso i volontari". "I bombardamenti continuavano e divenne chiaro che dovevo lasciare la città ed essere più utile ai miei connazionali", ricorda. "Abbiamo trovato degli amici che ci hanno aiutato a partire per Dnipro. Fin dai primi giorni, a Dnipro c'erano molti sfollati interni provenienti dalla regione di Luhans'k e arrivavano continuamente. È stata dura, ma non avevamo tempo per pensare ai nostri problemi. Dovevamo metterci al lavoro come volontari. E così l'organizzazione ha iniziato a operare fin dai primi giorni dopo il trasferimento".

Olena Agafonova e io ci siamo conosciute qualche anno prima dell'invasione totale. In ogni occasione ha ispirato gli altri con il suo ottimismo, la sua calma e la sua capacità di coinvolgere le persone e di organizzare un lavoro utile per la comunità. Ricordo che una volta stavo andando in albergo dopo una giornata di formazione a Sjevjerodonec'k: parlavamo della creazione di un'unione regionale di ong, delle opportunità che si sarebbero aperte per tutti i partecipanti. Olena ha parlato con entusiasmo e genuino interesse di promettenti progetti futuri e dell'opportunità di fare del bene alla città e alla regione. Poi le ho fatto una domanda su come riesce a trovare il tempo e l'energia per questo lavoro di beneficenza. Che cosa ci vuole? "Non so da dove prendo la forza. Questa è la missione della mia vita, ed è per questo che il Signore mi dà la forza", ha risposto. 

L'inizio: l'invio di pacchi umanitari

L'8 marzo 2022, Olena Agafonova è arrivata a Dnipro. L'11 marzo, la sua associazione ha iniziato a inviare pacchi di aiuti ai rifugiati. Ha deciso che non aveva senso starsene seduti a guardare le notizie su Telegram e a piangere. Presto la sua organizzazione è stata contattata da sfollati interni provenienti dalle zone di guerra attive delle regioni di Luhans'k, Donec'k e Charkiv. Ha lavorato fianco a fianco con i centri per rifugiati, gli ospedali e l'esercito, dalla mattina alla sera.

L'esperienza acquisita in precedenza - nella consulenza imprenditoriale - è ora al servizio degli aiuti umanitari. Tra il 2018 e il 2022, la sua associazione ha condotto 500 ore di formazione e centinaia di ore di consulenze individuali. Ha collaborato con organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite, l'Unione europea, il governo tedesco, l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) e altre. I dipendenti, che prima formavano persone per la raccolta di fondi per lo sviluppo del business, ora hanno assunto il compito di organizzare e fornire aiuti umanitari ai rifugiati di guerra. 

Olena Agafonova
Olena Agafonova. | Foto: Viktoria Kaidash

Olena spiega: "Da giugno alla fine del 2022, la nostra associazione e l'OIM hanno lavorato insieme per distribuire aiuti umanitari per un valore di circa 410.000 dollari a 13.000 persone". Gli aiuti comprendevano cibo, prodotti per l'igiene, utensili, medicinali, lenzuola e vestiti. Recentemente, con il sostegno dell'OIM, la fondazione ha fornito assistenza a 5.800 famiglie nei villaggi devastati dalla guerra nella regione di Charkiv, sotto forma di stufe e materiale per il riscaldamento. Oggi gli aiuti umanitari vengono distribuiti ai residenti delle zone di guerra nelle regioni. Come racconta Olena Nekhayeva, un'impiegata: "Scriviamo costantemente nuove proposte di progetto. Non tutte vengono approvate, ma non ci fermiamo".

Apertura di un centro per volontari

Nel giugno dello scorso anno, l'organizzazione ha aperto un centro di volontariato chiamato “Луганщина - це Україна” ("La regione di Luhans'k è Ucraina") che è stato sostenuto dal Programma di sviluppo delle Nazioni Unite e dall'Associazione delle organizzazioni della società civile della regione di Luhans'k. Il centro collabora con la polizia e conduce corsi di formazione sulla sicurezza per i bambini rifugiati e aiuta piccoli imprenditori a cercare nuovi finanziamenti per riavviare le loro attività e assiste altri che hanno perso il lavoro. Oltre all'assistenza materiale, è sempre più richiesta anche la consulenza psicologica. Le persone che hanno perso la casa, i parenti, gli amici, il lavoro e la routine quotidiana spesso non hanno uno stato d'animo positivo.

Olena Agafonova training some volunteers. | Photo: Viktoria Kaidash
Olena Agafonova forma dei volontari. | Foto: Viktoria Kaidash

I volontari non aiutano solo gli sfollati interni ma anche, quando possibile, i membri delle forze armate. "Di solito aiutiamo singoli soldati o brigate che conosciamo o che i volontari trovano", dice. Per quanto riguarda i volontari, se ne aggiungono sempre di nuovi al movimento. 

Per esempio, Yevhenia Zhukova di Severodonetsk ha iniziato a fare volontariato non appena ha lasciato la città occupata per Dnipro nel 2022. Essendo lei stessa una sfollata interna, sa quanto sia difficile ambientarsi in un nuovo luogo. Yevheniia spiega: "Tante persone hanno perso la casa e il lavoro a causa dell'occupazione. Io non faccio eccezione. Dobbiamo aiutarci a vicenda".  

Inizialmente erano coinvolti una decina di partecipanti, un anno dopo, le persone coinvolte sono già un centinaio. Tra loro ci sono anche degli stranieri. Uno è Oldag, un volontario tedesco giunto a Dnipro in estate: ha contribuito finanziariamente e ha anche promesso di aiutare con i trasporti per l'organizzazione.

Ora l'associazione sta facendo progetti per il futuro. Intende organizzare sessioni di consulenza per i rifugiati e i volontari. Ha anche intenzione di lanciare un sito web per diffondere informazioni sui suoi servizi e contribuire a raccogliere fondi sia per gli sfollati interni che per l'esercito ucraino. "Per ora pubblichiamo le informazioni sulle nostre attività principalmente sulla nostra pagina Facebook", spiega Olena Agafonova.

Sta diventando sempre più difficile operare. Olena Agafonova spiega: "Come direttrice, devo occuparmi di pagare l'affitto dell'ufficio, gli stipendi del personale e così via. È il nostro entusiasmo che ci permette di sopravvivere". Dice di investire tutto ciò che guadagna nell'organizzazione. La raccolta di donazioni sta diventando difficile. Trovare finanziamenti stabili e grandi donatori è quasi impossibile. 

Sul futuro dell'Ucraina, Olena dice: "Credo nel nostro popolo e nelle forze armate. Il Paese sarà libero, indipendente, dove le persone vengono prima di tutto. Credete in voi stessi, credete nell'Ucraina". Aggiunge che dopo la vittoria ci sarà molto lavoro da fare e che lei e la sua organizzazione vi parteciperanno. Già questo è una grande motivazione per il futuro.

Questo articolo è pubblicato in collaborazione con il Progetto Voices of Ukraine ("Voci dall'Ucraina")  promosso dall’European Centre for Press and Media Freedom.

Ti è piaciuto questo articolo? Noi siamo molto felici. È a disposizione di tutti i nostri lettori, poiché riteniamo che il diritto a un’informazione libera e indipendente sia essenziale per la democrazia. Tuttavia, questo diritto non è garantito per sempre e l’indipendenza ha il suo prezzo. Abbiamo bisogno del tuo supporto per continuare a pubblicare le nostre notizie indipendenti e multilingue per tutti gli europei. Scopri le nostre offerte di abbonamento e i loro vantaggi esclusivi e diventa subito membro della nostra community!

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni un giornalismo che non si ferma ai confini

Approfitta delle offerte di abbonamento oppure dai un contributo libero per rafforzare la nostra indipendenza

Sullo stesso argomento