L’asse della crescita serra i ranghi

Pubblicato il 15 Giugno 2012

Cover

È la nascita di un “asse della crescita Monti-Hollande”, come scrive la Repubblica all’indomani dell’incontro tra il capo del governo italiano e il presidente francese a Roma? Quello tra Monti e Hollande è stato un vertice preparatorio a quello che il 22 giugno coinvolgerà anche Mariano Rajoy e Angela Merkel, a sua volta preludio al Consiglio europeo del 28-29 giugno.

Per l’occasione François Hollande ha presentato il suo “patto di crescita per l’Europa” per ampliare il patto di bilancio approvato a febbraio da 25 stati dell’Ue. “Il piano si articola attorno a un trittico: crescita, stabilità finanziaria e rafforzamento dell’unione monetaria”, precisa Le Monde. Il quotidiano francese ricorda però che alcuni punti - soprattutto quelli che riguardano l’unione bancaria e il rafforzamento dell’unione monetaria - sono in opposizione con la linea dettata da Berlino.

Per l’Eliseo è la Banca centrale europea che dovrà incaricarsi di gestire l’unione bancaria, mentre a Berlino e Bruxelles si cerca soprattutto di rafforzare i poteri dell’Autorità bancaria europea, competente per i 27. […] Hollande continua a chiedere la creazione di eurobond, con una tabella marcia chiara spalmata su 10 anni. Merkel rifiuta questa prospettiva: non è pronta a organizzare un referendum sulla necessaria modifica della Costituzione tedesca.

Il meglio del giornalismo europeo, ogni giovedì, nella tua casella di posta

Alla vigilia delle elezioni greche i due leader hanno ribadito “la speranza che la Grecia rimanga nell’eurozona e rispetti gli impegni presi”. Malgrado ciò Francia e Italia condividono il timore che “dietro le quinte la Germania stia già lavorando al 'taglio' della Grecia”, scrive La Stampa. Secondo il quotidiano torinese, a Berlino sono

convinti che l’uscita della Grecia sia gestibile e comunque attratti dallo scenario di “resettare” l’intero sistema. Puntando ad un euro più ristretto e più forte, proprio per questo capace di aprire la strada a quella mutualizzazione del debito che oggi i tedeschi considerano un insopportabile azzardo.

Uno scenario che Monti e Hollande vogliono assolutamente evitare, aggiunge la Stampa:

Francia e Italia da sole rappresentano quasi la metà della massa critica del sostegno ai Paesi in affanno. Come dire: non pensi Berlino di procedere contro Parigi e Roma.

Questo articolo ti interessa?

È accessibile gratuitamente grazie al sostegno della nostra comunità di lettori e lettrici. Pubblicare e tradurre i nostri articoli costa. Per continuare a pubblicare notizie in modo indipendente abbiamo bisogno del tuo sostegno.

Mi abbono
Do il mio contributo

Hai avuto accesso all’articolo completo.

Ti va di sostenere il nostro lavoro? Voxeurop dipende dagli abbonamenti e dai contributi di chi lo legge.

Scopri le nostre offerte a partire da 6 euro al mese e i vantaggi riservati a chi si abbona.
Mi abbono

Oppure dai un contributo libero per rafforzare la nostra indipendenza.
Do il mio contributo

Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.

Vedi l'evento >

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni un giornalismo che non si ferma ai confini

Approfitta delle offerte di abbonamento oppure dai un contributo libero per rafforzare la nostra indipendenza

Sullo stesso argomento