L'editoriale di Le Monde datato 29 agosto definisce "una cattiva scelta" la probabile nomina del ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini a capo del Servizio di azione esterna europeo (Eeas) al Consiglio europeo del 30 agosto.
Per il quotidiano,
se questo scenario sarà confermato, sarà un triste giorno per l'Europa. La Signora Mogherini, spinta con perseveranza dal premier Matteo Renzi, riempie comodamente diverse condizioni: è una donna (ne mancano ai vertici dell'Ue), è socialdemocratica (buono per l'equilibrio politico), permette all'Italia di piazzare una delle sue pedine e alla signora Merkel di fare una concessione a Matteo Renzi, di cui ha bisogno per sostenere la sua politica economica. È perfettamente anglofona e francofona. Tutte le caselle sono riempite. Tutte, tranne una: l'esperienza — e il prestigio personale che questa conferisce al posto di alto rappresentante. […] Eccezion fatta per una certa indulgenza nei confronti della Russia, che condivide con il suo governo e il capo della compagnia petrolifera ENI, nessuno è in grado di identificare le principali idee che guidano il suo pensiero diplomatico. Ed è precisamente ciò che conviene agli stati membri che rivendicano una diplomazia nazionale attiva, come la Francia e il Regno Unito, o a quelli che, come la Germania o l'Italia, privilegiano una diplomazia di basso profilo, dettata dai loro interessi economici.