Il supplemento "Europa" su Le Monde, El País e Süddeutsche Zeitung, 25 aprile 2013

L’Europa è ferma

Pubblicato il 25 Aprile 2013 alle 14:50
Il supplemento "Europa" su Le Monde, El País e Süddeutsche Zeitung, 25 aprile 2013

Il quarto numero di Europa, il supplemento realizzato in comune da Gazeta Wyborcza, The Guardian, Le Monde, El País, La Stampa e Süddeutsche Zeitung, è dedicato alla crisi di fiducia nell’Unione europea, che secondo i dati di Eurobarometro ha raggiunto livelli senza precedenti.

Questo euroscetticismo, scrive Le Monde,

nelle sue molteplici forme - populismo, nazionalismo, sfiducia, risentimento, rivolta - si è espanso in tutta Europa. Un tempo era appannaggio dei britannici. Oggi è alla radice della rivolta greca, del caos politico italiano, della disillusione francese, della frustrazione dei tedeschi, su cui oggi si concentra l’ostilità.

Secondo il direttore de La Stampa Mario Calabresi

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siamo fermi, senza un’idea forte capace di restituire speranza, e soprattutto divisi come non siamo mai stati. [...] La crisi della costruzione europea e il ripiegarsi delle nostre società e del nostro modello sociale ha fatto emergere egoismi e antichi rancori. La religione unica dell’austerità non ha conquistato le menti ma ha freddato i cuori e allontanato i popoli.

La ragione di questa disaffezione, scrivono su El Pais Mark Leonard e José Ignacio Torreblanca, sta soprattutto nel fatto che

con il trattato fiscale e le profonde riforme chieste dalla Bce, gli eurocrati hanno oltrepassato diverse linee rosse in materia di sovranità nazionale ed esteso la loro influenza ben al di là della sicurezza alimentare per controllare pensioni, tasse, salari, mercato del lavoro e impieghi pubblici. Questi ambiti toccano il cuore degli stati sociali e delle identità nazionali. [...] In questo nuovo scenario i governi si succedono, ma le politiche restano fondamentalmente le stesse e non possono essere messe in discussione.

Questa tendenza finirà per distruggere l’Unione? “Tutti sperano che con il ritorno della crescita l’euroscetticismo finirà per rifluire”, scrivono Leonard e Torreblanca, secondo cui tuttavia

l’entusiasmo non rinascerà se l’Ue non cambierà radicalmente il suo atteggiamento verso gli stati membri e i cittadini.

Questo “scontro tra democrazie”, questa opposizione nord-sud, realizza l’Europa a due velocità che era stata invocata in passato in tema di difesa, politica estera e libera circolazione, scrive la direttrice aggiunta del quotidiano spagnolo Berna González-Harbour, secondo cui

è un fatto tragico, che non può neanche essere designato con la formula più pacifica delle due linee parallele che non si incontrano mai, ma neanche si scontrano. Le direzioni sono divergenti e vanno, nel migliore dei casi, verso il disaccordo.

Le sei testate formulano qualche proposta per tirare l’Ue fuori dall’impasse, riassunte dal Guardian: dall’abolizione della sede del Parlamento europeo di Strasburgo all’esercito europeo, oltre a un’“euro-app” per smartphone e “un’idea forte che darebbe agli europei simboli e obiettivi che provocherebbero emozioni, attaccamento e solidarietà”.

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