Poche settimane fa, Eric Schmidt ha tenuto un discorso impossibile da passare inosservato. "Nel 2029 un semplice hard disk di 11 petabytes (molti, molti byte, ndr) costerà meno di 100 dollari", assicurava il presidente di Google. "Secondo i miei calcoli, vi si potranno conservare 600 anni di registrazioni video quotidiane, 24 ore su 24, in qualità dvd". Abbastanza per registrare un'intera vita, dal primo vagito all'ultimo respiro, e lasciare abbastanza spazio per le generazioni successive.
Una rivoluzione silenziosa è dunque iniziata. Per questo, bisogna ascoltare con grande attenzione Schmidt quando dice che siamo già entrati nell'era internet. Una domanda rimane però senza risposta: perché dovremmo volere una cosa del genere? Perché gli uomini dovrebbero voler registrare la loro vita? Perché ognuno di noi dovrebbe dire ai suoi amici su Facebook che in quel momento si sta pulendo la bocca? Il bisogno di comunicazione sociale non basta a rispondere a questa domanda. Esiste un principio millenario secondo cui le cose di cui ci si ricorda sono realmente accadute.
[…] **Questo articolo è stato ritirato su richiesta del titolare del copyright.** (Traduzione di Andrea De Ritis)
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