Lipsia, la “nuova Berlino” che lotta contro la gentrificazione

Cyril Marcilhacy racconta Lipsia e la cinquantina di “house projects” che hanno preso vita in città. In piena crisi abitativa nella città tedesca si sperimentano stili di vita alternativi. Immagini da una “nuova Berlino” che vuole sfuggire alla gentrificazione.

Pubblicato il 28 Agosto 2020 alle 07:28

Con circa il 51,4%, la Germania è il paese europeo con il più basso tasso di proprietari di immobili, subito prima dell'Austria. Nell’ottica di essere una città economicamente sostenibile per i suoi abitanti nel 2015 Lipsia ha promosso stili di vita “alternativi”: tra questi è stata creata la rete Leipziger Freiheit, che riunisce diverse associazioni e cooperative.

Lipsia, ex polo industriale della Repubblica Democratica tedesca, venticinque anni dopo la caduta del muro di Berlino e la fuga di molti abitanti verso Germania Ovest, è oggi ricca di spazi vuoti o dismessi. Gli abitanti si sono riappropriati di questi luoghi, trasformandoli in “house projects”, cioè delle case condivise dove si inventano altri stili di vita, più economici, che permettono di vivere in comunità. 

Come funziona? Può trattarsi di un proprietario che, sostenuto dalla città, affitta il suo bene immobiliare a giovani che sono al verde in cambio di lavoretti; oppure c’è il caso di 50 persone che comprano un palazzo insieme e poi lo dividono in appartamenti. Qual è il loro obiettivo? Togliere questi beni dal mercato immobiliare e dalla cupidigia degli speculatori e fare in modo che le persone possano avere accesso a sistemazioni economiche e sul lungo periodo. A Lipsia le “house projects” sono una cinquantina: per la sua creatività, la città si è guadagnata il soprannome di “nuova Berlino”. Ma, mentre la capitale tedesca si sta gentrificando estremamente in fretta, Lipsia spera di rimanere a lungo un centro di libertà e di invenzioni.

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Constance Decorde

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