Il 12 febbraio il parlamento greco ha approvato il nuovo piano di austerity stilato dal ministro delle finanze Evangelos Venizelos su richiesta di Ue, Bce e Fmi, che lo avevano posto come precondizione per la consegna di un nuov prestito da 130 miliardi di euro. Il piano sarà esaminato il 15 febbraio dall'Eurogruppo, che deve decidere se autorizzare o meno il governo greco a ristrutturare il suo debito estero. Tra le misure c'è il taglio del 22 per cento del salario minimo (portato a 586 euro), la soppressione di 15mila impieghi pubblici, la riduzione delle pensioni, della spesa sociale e militare e la privatizzazione di quattro imprese statali.

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