"'Caso Payne', il News of the World aveva preso di mira la madre Sara", titola l'Independent dopo un "nuovo sconcertante colpo di scena" dello scandalo intercettazioni in Gran Bretagna. Secondo il quotidiano londinese, gli agenti di polizia che stanno indagando sulle intercettazioni di massa in voga alla News International di Rupert Murdoch "hanno avvertito la madre di Sarah Payne che un telefono regalatole dal News of the World potrebbe essere stato controllato da un investigatore privato che lavorava per il giornale. Sara Payne ricevette il telefono poco dopo che la figlia Sarah, di otto anni, era stata rapita e uccisa nel luglio del 2000".
All'epoca il caso scioccò il Regno Unito. In seguito all'omicidio, il News of the World, insieme alla madre della bambina, lanciò la campagna per far promulgare la cosiddetta "legge Sarah" che consente a genitori e scuole di verificare negli archivi della polizia se persone a contatto con figli e minori hanno precedenti per pedofilia. "La campagna per concedere ai genitori il diritto di sapere se nel loro quartiere vive un pedofilo è stata sostenuta proprio dal News of the World e in particolar modo dall'ex direttore del giornale Rebekah Brooks". Contemporaneamente, il News of the World all'epoca "svergognò" i presunti pedofili, pubblicando le loro fotografie in prima pagina. Oggi l'Independent mostra una foto della madre di Sarah al fianco di Rebekah Brooks. Il 15 luglio Brooks si è dimessa dall'incarico di amministratore delegato di News International. Poco dopo è stata arrestata e interrogata dalla polizia.