Attualità Agricoltura e ambiente

L’Ue mette al bando l’erede del DDT

Dopo lunghe discussioni l’Unione europea si appresta a vietare l’uso del chlorpirifos, il più diffuso pesticida al mondo, sospettato di provocare danni neurologici.

Pubblicato il 6 Dicembre 2019 alle 09:00

Oggi scatta il giro di vite Ue contro il chlorpirifos, il pesticida più diffuso nei campi agricoli del pianeta, ritenuto dannoso per la salute come hanno confermato le valutazioni dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare. Numerosi studi scientifici ne hanno dimostrato la nocività soprattutto per lo sviluppo mentale nei bambini. Venerdì (6 dicembre) il Comitato permanente competente in materia di piante, animali, alimenti e mangimi, composto dagli esperti dei vari Stati membri, dovrà approvare la proposta della Commissione europea volta a proibire in tutto il mercato unico la commercializzazione della sostanza. Il comitato ha il compito di emettere pareri sulle misure di attuazione proposte dalla Commissione nell’ambito della legislazione vigente sulla sicurezza alimentare. E può eventualmente bocciare tali proposte con un voto di maggioranza sfavorevole.

Il chlorpirifos è attualmente vietato solo in otto stati membri dell’Unione: Danimarca, Finlandia, Germania, Irlanda, Lettonia, Lituania, Slovenia, Svezia e Regno Unito. Negli altri paesi gli antiparassitari a base di chlorpirifos saranno validamente registrati fino al prossimo 31 gennaio, data in cui scatterà i divieto europeo. È Dow Chemical, colosso chimico statunitense, ad aver inventato e brevettato negli anni '60 la molecola di chlorpirifos per sostituire il famigerato DDT, vietato a sua volta. Negli ultimi cinquant’anni Dow Chemical si è arricchita vendendo licenze di utilizzo ai suoi concorrenti che dalla molecola hanno sviluppato una molteplicità di varianti che proteggono dai parassiti oltre cento diverse colture in circa ottanta paesi del mondo.

Le pressioni di Dow Chemical, vicina al presidente Donald Trump, hanno finora dissuaso l'Agenzia ambientale americana dall'imitare il blocco voluto dall'Ue. E questo, nonostante proprio negli Stati Uniti siano stati scoperti, già nel 2006, i danni neuronali indotti nei bambini dal chlorpirifos presente nell'utero materno. Le analisi dei laboratori scientifici della multinazionale hanno tentato di scagionare il controverso composto chimico, la cui tossicità è contestata da alcune fonti. Ma l'Ue è intenzionata a rincarare la dose.

A febbraio 2020, lo stesso comitato tecnico voterà anche un’altra proposta della Commissione europea che prescrive la messa al bando di tutti gli alimenti che contengono tracce di chlorpirifos. La misura s’inquadra nel Regolamento del 2009 sull’immissione sul mercato di prodotti fitosanitari.

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I test dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) le hanno rinvenute nel 5,5 percento dei 76.200 campioni analizzati. Uno studio del'ong Pesticides Action Network ha calcolato i livelli di rischio in ciascun paese Ue sulla base degli ultimi dati EFSA (relativi al 2016). Per rimediare, la Commissione europea vuole ridurre la presenza di chlorpirifos nei cibi a un massimo di 0,009 mg/kg, una soglia sotto la quale il contaminante non è più rilevabile. Tutti i prodotti con percentuali superiori non potranno più essere venduti, inclusi quelli esteri dai quali l'Ue dipende fortemente (47 milioni di tonnellate di frutta e verdura importate nel 2018, contro 37 milioni esportate).

L'embargo annunciato da Bruxelles ha scatenato le proteste dei grandi esportatori di derrate extra-comunitari: in primis gli USA, i cui prodotti distribuiti nel mercato europeo, insieme a quelli cinesi, presentano i più elevati quantitativi di chlorpirifos. I paesi minacciati si riservano di adottare contromisure in seno all'Organizzazione mondiale del commercio, sebbene l'Ue concederà loro tre mesi di tempo dall'interdizione per ripulire le proprie piantagioni.

Residui di chlorpirifos nella frutta venduta nell'Ue nella quale viene rilevato con maggior frequenza:
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Residui di chlorpirifos per paese di origine dal quale viene rilevato con maggior frequenza:
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