“Angela Merkel annichilisce i suoi rivali politici”, scrive Rzeczpospolita*. Nel suo editoriale il quotidiano polacco suggerisce che durante il suo terzo mandato “la donna più importante del mondo” mostrerà in che modo intende utilizzare la straordinaria potenza della Germania nell’Ue.
Il terzo mandato rappresenta un’occasione per mostrare che la Germania ha un potere egemonico in tutti i campi. Resta da capire se il paese resterà fedele alla tradizione europeista dei cancellieri precedenti o si avvicinerà pericolosamente a una visione più radicale e simile a quella criticata nelle strade di Atene, dove Angela Merkel viene rappresentata con i baffuti da Hitler. Tocca alla cancelliera far rivivere il sogno dell’Ue per le generazioni future.
Angela Merkel è “trionfante” ma ha ottenuto una “vittoria che la vincola”, sottolinea Les Echos. Dopo una campagna elettorale “avara di impegni precisi”, il quotidiano francese si chiede cosa farà la cancelliera:
La risposta dipenderà in parte dalla capacità della cancelliera di governare da sola o con i socialdemocratici. A tal proposito l’Eliseo, che da tempo sperava in una vittoria degli avversari di Angela Merkel o quanto meno in una grande coalizione in grado di limitarla, incassa chiaramente un duro colpo. […] Sul fronte esterno Berlino non può più accontentarsi di discorsi vaghi e generici sull’organizzazione dell’Europa. Soltanto così Merkel entrerà nella lista dei cancellieri che hanno fatto la storia.
“Merkel stravince”, titola La Stampa. Il quotidiano torinese sottolinea che il “plebiscito” ottenuto dal partito della cancelliera e il buon risultato dell’Spd (insieme al mancato ingresso in parlamento di Afd e Fdp) contrastano con la crisi dei partiti tradizionali nel resto d’Europa. Secondo La Stampa in futuro
non ci sarà nessuno scostamento dalla sostanza della strategia politica, economica e finanziaria condotta sinora dalla Germania della Merkel. La socialdemocrazia non ha né idee e né voglia alternativa – qualunque cosa dica Steinbrueck. Il risultato chiave delle elezioni di ieri è che in Germania non esistono linee politiche alternative a quella intraprese in questi anni dalla Merkel. Veri autorevoli interlocutori possono venire soltanto dall’Europa.
Ormai Angela Merkel ha “l’Europa ai suoi piedi”, titola El Periódico. Secondo il quotidiano di Barcellona la cancelliera
è la sopravvissuta della crisi che ha fatto cadere Sarkozy, Zapatero, Sócrates, Monti e Berlusconi. […] Per l’Europa una cosa è certa. Ormai, senza altri appuntamenti elettorali all’orizzonte, la cancelliera sarà molto più propensa a prendere decisioni. Ma bisognerà capire quali saranno e in che direzione andranno. Intanto restano i “no” agli eurobond e alla condivisione del debito. La cancelliera intende guidare l’Europa, creare un’Europa tedesca o una Germania europea?
Secondo il Financial Times, nonostante Merkel abbia ottenuto “un super risultato”, non bisogna aspettarsi troppo dalla cancelliera. Wolfgang Münchau sottolinea che non ottenere la maggioranza assoluta per qualche voto è stato “il miglior risultato possibile per Angela Merkel”.
Resterà al potere (e su questo non c’è mai stato alcun dubbio) ma ha raggiunto un altro dei suoi obiettivi: rendere impossibile la formazione di una coalizione tra i tre partiti di sinistra durante la prossima legislatura. I tedeschi avranno ciò che vogliono: una grande coalizione guidata da un leader senza coraggio. Soltanto un idiota potrebbe pensare che la vittoria elettorale spingerà la cancelliera a fare un grande passo in avanti e risolvere la crisi una volta per tutte. Il post-elezioni non sarà affatto diverso dal pre-elezioni.
Dopo tutto, ricorda De Volkskrant, il grande merito di Merkel è quello di contenere le tensioni in Europa:
Merkel è un tappo di bottiglia per le tensioni e le spinte populiste in Europa. Mentre in Olanda la politica ha perso stabilità, in Germania c’è Merkel che ostenta calma e affronta i problemi passo dopo passo
Un paese aspettava con particolare circospezione le elezioni tedesche: la Grecia. Sul suo sito il settimanale To Vima sottolinea che
i tedeschi hanno detto un grande sì alla sovranità del loro paese in Europa, una sovranità costruita sulle rovine del sud di ciò che resta del vecchio continente “unito”. Era evidente e prevedibile: con la sua politica sulla crisi del debito, Angela Merkel ha forse trascinato gran parte dell’Europa verso la catastrofe, ma ha offerto ai tedeschi la possibilità di mangiarsi l’Europa in un sol boccone. […] Ancora una volta, ad Atene crollano le speranze. Merkel ha già fatto capire, fin dal primo momento, che la pressione sulla Grecia non diminuirà.