Dati alla mano Omicidi e suicidi in Europa

Nell’insieme gli europei uccidono e si suicidano di meno

Negli ultimi 10 anni nell’Ue si sono verificati molti meno omicidi e suicidi. La situazione è meno ottimistica nei Paesi del Nord, mentre al Sud le morti violente sono diminuite.

Pubblicato il 16 Febbraio 2021 alle 09:48

Tra il 2009 e il 2017, il numero di omicidi è diminuito senza sosta in tutta l’Unione europea. Poiché l’ultima serie di dati risale al 2018, il Regno Unito figura ancora come uno stato membro dell’Ue, se non venisse considerata come tale, il quadro generale sarebbe ancora migliore.

Il numero di omicidi volontari è diminuito in 25 dei 28 stati membri, aumentando solo in tre. Uno di questi ultimi è Malta, dove ci sono stati 4 omicidi nel 2009 e 6 nel 2018, anche se il vero picco si è verificato nel 2017, quando sono stati registrati 7 omicidi volontari. Su più larga scala, la tendenza britannica è stata simile: 708 omicidi nel 2009, 787 nel 2017 e 754 nel 2018. Segue la Svezia: dopo 93 omicidi nel 2009, ce ne sono stati 113 nel 2017 e 108 nel 2018. In 25 paesi dell’Ue, la situazione è chiaramente migliorata, ma di ciò tratteremo in seguito. 

Analizziamo i dati dell’Ungheria, altro stato in cui il numero di omicidi è sceso drasticamente. Secondo i dati Eurostat, in Ungheria nel 2009 sono stati riportati 139 omicidi, contro gli 85 nel 2017 e gli 83 nel 2018.

Nel complesso, gli omicidi sono diminuiti significativamente in tutta l’Ue, con 6.100 casi registrati nel 2009 e “solo” 4.747 nel 2018. La serie di dati per questo periodo è stata aggiunta all'infografica qui di seguito.

Il meglio del giornalismo europeo, ogni giovedì, nella tua casella di posta

I Paesi Baltici i più “pericolosi”? 

Non ci sono grandi sorprese in queste statistiche. Si commettono più omicidi nei paesi più grandi rispetto a paesi come il Lussemburgo o la già citata Malta, in cui vi è un omicidio ogni 2-4 mesi. Tuttavia, il maggior numero di omicidi non avviene nello stato membro più popolato. In Germania vivono più di 83 milioni di persone e nel 2018 si sono verificati 632 omicidi, rispetto ai 779 omicidi della Francia, in cui risiedono 67 milioni di abitanti. Per rendere queste cifre più comprensibili, il tasso di omicidi si calcola su 100mila abitanti. Questo metodo rappresenta un quadro più realistico della frequenza degli omicidi e rende chiaro che gli stati membri più grandi non sono i più pericolosi.

Come si può notare, gli stati baltici sono in cima alla classifica, seguiti da un quarto paese del nord, la Finlandia. I primi paesi sono cambiati negli ultimi dieci anni, come risultato di una forte riduzione del numero di omicidi in Lituania (rispetto agli anni precedenti). Il calo del tasso a livello europeo si riflette anche nella media dei 28 stati membri: 1,78 omicidi per 100mila abitanti nel 2009 e 1,23 nel 2018. In 10 stati membri l’indicatore è uguale o superiore, mentre negli altri è inferiore. Tra questi ultimi vi è l’Ungheria, che si colloca al 17° posto tra Irlanda e Austria con un punteggio di 0,85. Il paese dell’Ue con il minor numero di omicidi pro-capite è, senza sorpresa, la Slovenia.

Una questione di clima?

Ora diamo un’occhiata ai tassi di suicidio nell’Ue. Vi è una convinzione diffusa che l’Ungheria sia al primo posto quando si tratta di tassi di suicidio nell’Ue: quest’idea non rispecchia la realtà. Tuttavia, l’Ungheria si colloca più in alto per numero di suicidi rispetto a quello degli omicidi, verso il centro della classifica piuttosto che nella metà inferiore. Tredici dei 28 paesi hanno un numero più alto di suicidi per 100mille abitanti: l’Ungheria (5,48) è infatti a vicina alla media Ue (5,5).

Per illustrare le tendenze potenziali, abbiamo confrontato i dati Eurostat del 2011 e del 2017 (nel caso del Lussemburgo e di Cipro, si usa il 2012 invece del 2011, e nel caso della Francia, il 2016 invece del 2017). Le tendenze paneuropee sono simili a quelle osservate negli omicidi, con 0,7 casi in meno per 100.000 abitanti. Ad aprire la classifica è ancora uno stato baltico: la Lituania. Tuttavia, la supremazia degli stati del nord non è più così chiara, in quanto il tasso di suicidio è relativamente alto anche in Repubblica Ceca e a Malta. È chiaro, però, che una percentuale più alta di persone nel nord Europa decide di porre fine alla propria vita rispetto ai paesi più soleggiati: i paesi mediterranei occupano gli ultimi cinque posti.

Abbiamo confrontato le due serie di dati per formare un quadro, privo di qualsiasi fondamento scientifico, per capire dove nell’Ue si rischia meno per la propria vita, sia a causa di altri che di se stessi. Il paese meno sicuro da questo punto di vista è la Lituania, seguita da Finlandia, Estonia e Lettonia. In fondo a questa lista c’è la Slovenia, preceduta da Portogallo, Spagna e Italia, mentre l’Ungheria si trova al 15° posto su 28 stati membri.

In collaborazione con European Data Journalism Network

Tags
Ti è piaciuto questo articolo? Noi siamo molto felici. È a disposizione di tutti i nostri lettori, poiché riteniamo che il diritto a un’informazione libera e indipendente sia essenziale per la democrazia. Tuttavia, questo diritto non è garantito per sempre e l’indipendenza ha il suo prezzo. Abbiamo bisogno del tuo supporto per continuare a pubblicare le nostre notizie indipendenti e multilingue per tutti gli europei. Scopri le nostre offerte di abbonamento e i loro vantaggi esclusivi e diventa subito membro della nostra community!

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni il giornalismo europeo indipendente

La democrazia europea ha bisogno di una stampa indipendente. Voxeurop ha bisogno di te. Abbònati!

Sullo stesso argomento