A un anno dalla formazione della coalizione tripartita e dopo l’uscita della Sinistra democratica (Dimar) dal governo a causa della chiusura dell’emittente radiotelevisiva Ert, il 24 giugno il primo ministro Antonis Samaras (Nuova democrazia, Nd) ha deciso un rimpasto di governo, riporta Eleftherotypia.
I socialisti del Pasok rafforzano la loro presenza nel governo e ottengono 11 ministeri su 31. Il loro capo, il vicepremier Evangelos Vénizelos, ricoprirà anche la carica di ministro degli esteri.
Secondo il quotidiano ateniese “il nuovo governo, anche se ristrutturato, è politicamente debole” a causa delle crisi dell’Ert e si appoggia su una “stampella in meno”. Definiti “mujaheddin”, i nuovi ministri dovranno “adottare urgentemente” una nuova “serie di riforme” per rassicurare i creditori internazionali della Grecia.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
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