Idee Sessantesimo anniversario del Trattato di Roma

Quale Europa per la generazione Y?

Alla vigilia delle celebrazioni del 25 marzo, un gruppo di giovani studenti provenienti da tutta Europa si è incontrato in Italia per redigere un manifesto che presenta la loro visione per il futuro dell’Ue.

Pubblicato il 15 Marzo 2017 alle 12:54

Sessant’anni dopo la firma del Trattato di Roma, c’è ancora parecchio da fare. L’Unione europea sta soffrendo sotto i colpi di una diffusa mancanza di fiducia nelle istituzioni europee, della crisi dei migranti e la conseguente diffusione della xenofobia, delle diseguaglianze generazionali, del populismo e di tanti altri problemi che potrebbero minare le sue fondamenta e i suoi successi.
In occasione del suo anniversario è giunto il momento di celebrare il passato, ma anche di ripensare il futuro. I giovani devono affermare il loro ruolo nel dialogo istituzionale.
Questo è il motivo per cui noi come NEOS sosteniamo come media partner un’iniziativa la cui importanza ci appare di grande importanza e significato. Il Centro Italo-Tedesco per l’Eccellenza europea, Villa Vigoni, e l’organizzazione hanno selezionato un gruppo di brillanti giovani intellettuali e lavoratori Europei che hanno sviluppato una visione comune per la strada che l’Europa deve intraprendere. L’obiettivo è scrivere un documento “The Rome Manifesto”, che deve fornire una prospettiva per il futuro dell’Europa
Gli autori (nella foto sopra) sono brillanti giovani europei dai 25 ai 40 anni. Metà di loro sono giovani accademici specializzati in storia, filosofia, diritto europeo e public governance. L’altra metà sono giovani professionisti tra cui dottori, imprenditori, commercialisti e specialisti di public affairs.
Sono divisi in tre gruppi:

  1. “Narrativa per l’integrazione Europea”, patrocinato da Peer Steinbrück, ex ministro delle finanze della Germania. Anche se i fondamenti della missione Europea – salvaguardare la pace e la prosperità – continuano ad essere validi, l’interpretazione del loro significato dovrà cambiare per spiegare agli Europei di oggi la ragion d’essere dell’Europa.
  2. “Istituzioni Europee”, patrocinato da Filippo Taddei, direttore del Institute for Policy Research all’università Johns Hopkins di Bologna e responsabile nazionale economia e lavoro del Partito Democratico. Attualmente, il potere decisionale a livello Europeo manca non solo di efficacia, ma anche di trasparenza. Le persone comuni non comprendono come lavorano le istituzioni Europee e questo danneggia la loro legittimazione. A questo va aggiunto che molti governi nazionali hanno incolpato l’Ue per le decisioni impopolari, anche se erano loro stessi coinvolti in queste decisioni.
  3. “Identità Europea”, patrocinato da Sylvie Goulard, europarlamentare francese. Questo gruppo discute cosa rappresenti l’identità europea e come gli europei possano prenderne coscienza, in modo di rafforzare il legame tra l’Europa e i suoi cittadini. In tutto il continente, gli europei hanno radici comuni nella loro storia, cultura, politica, società e valori. La vicinanza geografica contribuisce pesantemente ad un destino comune. Se l’Unione europea vuole riottenere l’approvazione popolare, più Europei dovranno condividere questo senso di identità Europea – comprese le generazioni più vecchie e persone con un’educazione variegata.
    La scelta di coinvolgere giovani europei ha una doppia valenza simbolica. Da una parte, riflette la lungimiranza del Manifesto. Dall’altra, è il riconoscimento di una crescente identità Europea tra i giovani, che è ben mostrata in questo grafico dell’Eurobarometro 78 del 2012.

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“È fra le generazioni giovani e le categorie socialmente ed economicamente più avvantaggiate che l’Unione Europe ha il maggior supporto”, dice l’Eurobarometro 83 del 2015. La percezione positiva è più diffusa tra gli Europei appartenenti alla generazione “Y”, nata dopo il 1980 (47% “positivo” contro il 14% “negativo” e il 38% neutrali) e tra le persone che hanno studiato fino ad oltre i 20 anni di età (49% contro il 15% e 35% “neutrali”).
I gruppi si sono recentemente incontrati nella Villa Vigoni per concludere la redazione del documento. Durante le celebrazioni per l’anniversario del Trattato di Roma il documento verrà presentato presso la residenza dell’Ambasciatore Tedesco a Roma, Villa Almone il 23 Marzo.

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