Attualità Facebook e le europee nell’Europa sudorientale

Quanto hanno speso i partiti per farsi pubblicità

I dati sui post politici a pagamento pubblicati nei mesi precedenti le elezioni europee mettono in evidenza le differenze tra le arene politiche dei diversi paesi. In Romania prevalgono i partiti nazionali, in Grecia i singoli candidati, in Slovenia il Parlamento europeo.

Pubblicato il 20 Giugno 2019 alle 10:30

241.500 inserzioni, per un valore complessivo di 23,5 milioni di euro. Questi i numeri dei post politici a pagamento pubblicati su Facebook tra inizio marzo e fine maggio 2019 nei 28 paesi dell’Unione europea, in gran parte mirati a mobilitare gli elettori di vista delle elezioni europee del mese scorso. A rivelarlo sono i dati resi pubblici dalla Libreria inserzioni di Facebook.

Solo una piccola parte di questi fondi sono stati spesi nei sei stati membri dell’Europa sud-orientale: in Slovenia, Croazia, Romania, Bulgaria, Grecia e Cipro sono stati spesi complessivamente 1,6 milioni di euro in inserzioni politiche a pagamento su Facebook – una cifra di poco inferiore a quella spesa in Italia nello stesso periodo (1,8 milioni di euro).

Gli investimenti sono stati particolarmente alti in Romania, dove in tre mesi sono stati spesi quasi mezzo milione di euro in annunci politici su Facebook – circa 2.300 euro ogni 100mila abitanti, più del doppio rispetto agli altri paesi della regione. In effetti la campagna elettorale in Romania è stata particolarmente accesa, a causa dello scontro politico molto duro tra il governo, il presidente della repubblica e i partiti di opposizione. Il 26 maggio nel paese non si è votato solamente per eleggere i membri del Parlamento europeo, ma anche per il referendum indetto dal presidente della repubblica per bloccare le riforme della giustizia volute dal leader del Partito socialdemocratico (PSD) al governo.

Il vero protagonista della propaganda politica su Facebook però non è stato né il PSD né il PNL (il partito vicino al presidente Klaus Iohannis), bensì la coalizione Alianţa 2020, una formazione liberale ed europeista guidata da Dacian Cioloș. Alianţa 2020 e i partiti che la costituiscono hanno infatti investito più di 192.000 euro in annunci su Facebook: una cifra superiore a quella di qualsiasi altro partito del sud-est Europa, paragonabile solo agli investimenti fatti da alcune delle maggiori formazioni politiche europee. Forse anche grazie a questo sforzo di promozione, la lista ha conquistato più del 22 per cento dei voti.

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Pur investendo cifre assai minori rispetto a quelle della Romania, anche in Grecia e a Cipro i partiti hanno scelto di ricorrere a Facebook per raggiungere gli elettori. A partire da marzo, i principali partiti greci hanno investito in media circa 20mila euro in annunci: il record di spesa è stato segnato dalla lista di centrosinistra To Potami, che però non è riuscita a eleggere nessun europarlamentare. Poiché la legge elettorale greca prevede le preferenze, il grosso degli annunci politici a pagamento è stato in realtà finanziato dai singoli candidati sulle loro pagine individuali su Facebook.

Nettamente inferiore è stato il ricorso alla propaganda politica a pagamento su Facebook da parte dei partiti croati e sloveni (rispettivamente circa 2.000 e 1.300 euro in media), mentre è stato quasi nullo nel caso bulgaro. In Croazia alcune pagine politiche sono molto seguite e superano anche i 150mila follower, come nei casi di Živi zid e di Mislav Kolakušić, ma hanno speso solo poche centinaia di euro in annunci. Diverso il caso della Bulgaria, dove quasi nessuna lista presentatasi alle elezioni europee ha investito in post a pagamento – con l’eccezione della coalizione Bulgaria Democratica, che però ha eletto un solo europarlamentare. Più significative, ma comunque limitate rispetto ad altri paesi, sono state le spese effettuate dalle pagine dei singoli candidati.

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