"Una decisa accelerazione dell' integrazione europea, basata su ulteriori condivisioni di sovranità, costituisce la sola risposta convincente alle pressioni speculative che hanno investito la moneta unica". Sul Corriere della Sera, l'ex ambasciatore italiano in Germania Antonio Puri Purini si dice convinto che per uscire dall'impasse bisogna andare avanti, non indietro.
Dopo il conseguimento di obiettivi ambiziosi come l'allargamento a est, l'introduzione dell'euro e il trattato di Lisbona, è stato compiuto"l'errore più nefasto: i governi hanno dormito sugli allori", rinunciando a consolidare tali risultati e riservando le proprie energie per i problemi di politica interna. Così l'Unione è stata lasciata a sé stessa nel momento in cui le sue nuove istituzioni erano ancora fragili e indefinite, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Ora, anche se "è impossibile trasformare un' Unione in uno Stato sovranazionale, è possibile accentuarne il carattere unitario", investendo "sul completamento dell' unione monetaria, sull' utilizzazione del capitale inespresso del mercato unico, sull' avanzamento nell' unione politica", "un salutare ritorno alla strada maestra percorsa con successo per generazioni."