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La Romania, una roccaforte pro-Ue?

Uno storico voto pro-Ue, che ha visto il sindaco di Bucarest, Nicușor Dan, contro il populista e pro-Trump George Simion.

Pubblicato il 23 Maggio 2025

“La notte in cui la Romania ha sconvolto il mondo”. È così che Sebastian Pricop del quotidiano HotNews ha descritto la vittoria sofferta del candidato indipendente filoeuropeo Nicușor Dan alle elezioni presidenziali romene del 18 maggio. l paese si è svegliato con la notizia che aveva ottenuto il 53,6 per cento per cento dei voti (quasi 6,17 milioni), ovvero 830.000 voti in più rispetto al 46,4 (oltre 5,3 milioni di voti) dell'estrema destra di George Simion, come confermato dall'autorità elettorale rumena.

"Mordor ha perso. Ha vinto l'hobbit", ha annunciato l'attore e cantante Tudor Chirila, come riportato da Spotmedia. Il sindaco di Bucarest, ora presidente, ha superato con successo un deficit di due milioni di voti, impedendo alla Romania di voltare le spalle all'Unione europea. 

I fattori alla base della vittoria di Nicusor Dan

Dopo le elezioni presidenziali, la Romania è diventata “una roccaforte occidentale e un'isola di valori liberal-democratici in un mare di incertezza geopolitica”, secondo Iulian Comănescu  di Veridica. Ma come ha fatto Nicușor Dan a realizzare l'impossibile, superando Simion?

In primo luogo, l'affluenza alle urne è stata una delle più alte degli ultimi decenni. Durante la diretta sulle elezioni, George Sîrbu e Otilia Cristea di HotNews hanno osservato che questo secondo turno ha visto circa l'11 per cento in più di romeni recarsi alle urne rispetto al primo. Hanno votato oltre 11,5 milioni di persone, quasi il 65 per cento degli aventi diritto. Maria Dinu del quotidiano Adevărul ha spiegato che uno dei motivi alla base di questa impressionante affluenza è stata la posta in gioco: i valori europei contro il sovranismo di destra.

Un fattore degno di nota è stata la fenomenale affluenza degli elettori moldavi: hanno partecipato oltre 100.000 romeni provenienti dalla Moldova, con una maggioranza schiacciante (88 per cento) che ha scelto Dan. “Se la Romania cadesse sotto l'influenza russa, sarebbe una condanna a morte per tutte le speranze dei romeni al di là del Prut (ndr: il fiume che separa la Romania dalla Moldavia), che dovrebbero fare i conti non solo con le proprie insicurezze, ma anche con quelle delle minoranze nazionali che votano in blocco con i russi”, ha sottolineato il direttore di PressOne, Adrian Mihălțianu.

Inoltre, Simion non è riuscita a conquistare l'elettorato altamente istruito. Maria Zărnescu su Libertatea ha presentato i dati degli exit poll che mostrano che Simion ha vinto con un ampio margine tra i romeni delle zone rurali senza diploma. Al contrario, è stato penalizzato dai cittadini con un livello di istruzione superiore delle aree urbane. Nicușor Dan ha avuto più successo anche tra le donne e la consistente minoranza ungherese che vive in Romania. Questo perché le politiche di estrema destra di Simion sono più restrittive in materia di aborto e ruolo delle donne nella società e trascurano i diritti delle minoranze.

Sostenuto dall'Europa, contestato dalla Russia

I leader di tutta Europa hanno reagito alla vittoria di Nicușor Dan, ma anche la Russia è intervenuta. Il giorno delle elezioni, Pavel Durov, fondatore di Telegram, ha scatenato polemiche affermando che un governo dell'Europa occidentale (suggerito essere la Francia dall'uso di un'emoji con una baguette) gli aveva chiesto di mettere a tacere le voci conservatrici romene prima del voto. 

Durov ha  affermato di aver “rifiutato categoricamente”. Sudip Kar-Gupta, Juliette Jabkhiro e Luiza Ilie di Reuters, Durov ha chiarito chi gli aveva chiesto di censurare quelle voci: Nicholas Lerner, dei servizi segreti. Il Ministero degli Esteri francese ha negato qualsiasi interferenza.

Il Cremlino non ha gradito i risultati. Come riportato da Cristina Sava di Digi24, il portavoce di Mosca, Dmitry Peskov, ha definito le elezioni rumene “strane”, continuando a lamentarsi del fatto che la candidatura di Călin Georgescu fosse stata respinta. Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha respinto le accuse di interferenza nelle elezioni, lasciando intendere che la Russia potrebbe non riconoscere il risultato. “Per favore, non chiamatele elezioni", ha scritto su Telegram, come riportato dall'agenzia Agerpres.

Cosa riserva il futuro alla Romania

La Borsa di Bucarest ha aperto “in verde”, come confermato da Claudiu Pirvoiu di HotNews. Sempre su HotNews Alexandra Coșlea ha riferito che Tristan Tate, un imprenditore accusato di evasione fiscale, ha annunciato la sua intenzione di lasciare la Romania a causa della vittoria di Nicușor Dan. La cosa più importante per ora è che Dan deve affrontare un programma impegnativo. 

Dan ha annunciato che avrebbe avviato immediatamente consultazioni con tutti i partiti filoeuropei, spingendo al contempo affinché l'attuale presidente ad interim, il liberale Ilie Bolojan, diventasse primo ministro, come sottolineato da Rebecca Popescu di HotNews. Dan ha ripetutamente sottolineato che la Romania ha bisogno di un governo “con il coraggio di attuare le riforme”. 

Secondo Dan Popa, i problemi più gravi della Romania sono attualmente l'enorme deficit fiscale, la stagnazione dell'economia, la necessità di una riforma fiscale e l'imminente presentazione alla Commissione europea di un piano di misure credibile e ragionevole.

 Al contrario, Afrodia Cicovschi di Adevărul riferisce che una società di consulenza ha individuato nel sistema pensionistico e nel mercato del lavoro le priorità assolute. L'analisi menziona anche la riforma amministrativa e molto altro ancora.

Per ora, la notte della vittoria di Nicușor Dan rimane un simbolo di speranza.

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