Fondato nel 1843 da un modista scozzese, il settimanale londinese ha ormai acquisito in tutto il mondo l'autorevolezza e la reputazione di una Bibbia. Posseduto al 50 per cento dal Financial Times, è noto per il suo orientamento liberale, non solo in economia ma anche nelle questione sociali, vedi il suo impegno per la proibizione della pena di morte, per il matrimonio gay e la legalizzazione delle droghe.
Stampato in sei nazioni diverse, l'Economist vende l'85 per cento delle sue copie fuori dal Regno Unito. Le varie versioni internazionali del settimanale - britannica, europea, nordamericana e asiatica - si distinguono l'uno dall'altra per le copertine e alcuni contenuti, ma non per gli editoriali. Sin dal suo lancio, gli articoli pubblicati sull'Economist non sono mai firmati.
Come il magazine, anche il sito economist.com si caratterizza per la sua sobrietà. Il sito contiene sia alcuni contenuti dell'edizione cartacea che diversi blog della redazione, nonché le relazioni dell' Economist Intelligence Unit.