Tra status quo e rivoluzione

Pubblicato il 19 Novembre 2010

La nuova Politica agricola comune "sarà più ecologica, più equa, più efficiente e più efficace", assicura il commissario Dacian Cioloş, che il 18 novembre ha presentato le sue proposte di riforma. "Ecco lo slogan", commenta Libération. Il testo propone prima di tutto un riequilibrio degli aiuti a favore dei piccoli agricoltori, dei nuovi stati membri e di un'agricoltura più verde, e "un massimale di aiuti diretti agli agricoltori, osteggiato da Parigi e Berlino". Libération ritiene che il progetto sia "un invito a un ripensamento ambizioso" per restituire legittimità a una politica che rappresenta circa il 40 per cento dell'Ue. Dacian Cioloş non sposa "né l'opzione radicale che consiste nell'abbandonare progressivamente gli aiuti al reddito degli agricoltori per privilegiare soltanto obiettivi ambientali, né una riforma al minimo per correggere esclusivamente le disparità e garantire una maggiore equità nella ripartizione degli aiuti diretti dagli stati agli agricoltori", spiega Le Monde. La nuova Pac non vedrà dunque "né un [mantenimento dello] status quo, come sognano Francia e Germania, grandi beneficiarie dell'attuale politica, né una diminuzione drastica degli aiuti, come chiede la Gran Bretagna", conclude Les Echos.

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