Trappola per bulgari

Migliaia di bulgari vengono attirati a Francoforte da una rete di intermediari con la promessa di un lavoro nel settore edile. Ma una volta arrivati trovano stipendi da fame e alloggi fatiscenti.

Pubblicato il 25 Aprile 2012

Forse la loro automobile era quella: era parcheggiata là da qualche settimana, ed era l’unica macchina bulgara di tutto il quartiere, un modello di almeno vent’anni fa, con chiazze di ruggine sul cofano. C’erano anche le etichette sulla buca delle lettere; ogni volta un nome diverso, che suscitava diffidenza nei residenti.

La casa si trova nel quartiere borghese di Sachsenhausen, nella parte sud di Francoforte. Il portone d’ingresso è aperto, ma un filo di aria viziata arriva fino alla tromba delle scale. È in questa atmosfera irrespirabile che incontriamo la famiglia Petrova (cognome fittizio), seduta su materassi disposti attorno a un tavolino, in una piccola stanza entrando nella quale la prima cosa che si nota è una vasta macchia di muffa in un angolo.

[…] **Questo articolo è stato ritirato su richiesta del titolare del copyright.**

Immigrazione

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Berlino trascura le sue responsabilità

Lo Spiegel racconta la storia di una giovane greca che, arrivata a Berlino, è stata accolta dai compatrioti della generazione precedente. Questi ultimi, che dagli anni sessanta lottano per i loro diritti, si sentono superati dalle preoccupazioni d’integrazione dei nuovi arrivati. Come molti altri giovani greci qualificati, sottolinea il settimanale, la nuova immigrata non riesce a inserirsi nella società tedesca:

I nuovi arrivati non possono beneficiare degli aiuti dello stato tedesco. Certo, Angela Merkel parla continuamente di “solidarietà europea”, […] ma non è pronta a sostenere i giovani greci che scappano dalla crisi. A fine febbraio il ministro del lavoro ha firmato una direttiva che impedisce l’accesso a Hartz IV [il programma di aiuto ai disoccupati di lungo corso]. La direttiva serve innanzitutto a scoraggiare gli immigrati del sud Europa che vogliono cercare lavoro in Germania. […] L’esempio dei giovani greci con una formazione universitaria mostra che la Repubblica federale non è affatto il paladino dell’integrazione che vorrebbe essere. […] Il potenziale dei giovani immigrati qualificati non è utilizzato. Ufficialmente la politica tedesca difende l’Europa unita e senza frontiere e il mercato comune. Ma non è pronta ad assumersi le responsabilità che ne derivano.

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