Trasformiamo la Festa dell’Europa in festa degli europei

Di fronte alle nuvole nere del sovranismo, che non sono mai scomparse, è ora che la società civile si mobiliti anche per trasformare la Giornata dell’Europa anche nella festa degli Europei, scrive il presidente dell'associazione EuropaNow!

Pubblicato il 9 Maggio 2021

“L’Europa non è stata fatta : abbiamo avuto la guerra”. È con questo ricordo-monito che Robert Schuman il 9 maggio 1950 inaugurò l’avventura comunitaria. Settantuno anni dopo, ci sono ben tre motivi per celebrare l’anniversario di questa dichiarazione del ministro degli Affari Esteri francese, fatta appena cinque anni dopo la fine del conflitto mondiale e scelta, nel 1985, per celebrare la Giornata dell’Europa.

In risposta alla pandemia, i Ventisette hanno lanciato il Next Generation Ue, che dovrà ridare slancio all’economia continentale e che apre, con la prospettiva di un debito comune, una nuova fase di concreta solidarietà tra i membri. Da oggi parte anche la Conferenza sul Futuro dell’Europa dove tutti i cittadini sono invitati a discutere e esprimere quali sono le loro attese verso l’Unione. Non sono pochi i dubbi sul concreto risultato di questa consultazione. Senza una profonda riforma dei trattati, l’Europa rimarrà in mano ai vari governi nazionali attraverso il Consiglio europeo, dove le decisioni più essenziali (in particolare sulla fiscalità) debbono essere prese all’unanimità. Rimane il fatto che per la prima volta la società civile è invitata a dibattere, proporre modifiche, farsi sentire: è perciò un occasione unica da sfruttare.

Il terzo motivo per cui la festa dell’Europa 2021 riveste un significato particolare risiede  […] 👉 Continua a leggere l'articolo su Huffpost Italia.


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