“Triton” sarà meglio di “Mare Nostrum”?

Pubblicato il 27 Ottobre 2014

L'1 novembre l’Ue lancia l’operazione naufragio della loro imbarcazione al largo di Lampedusa, spiega la Süddeutsche Zeitung, in un articolo uscito sul supplemento “Europa” realizzato insieme a Gazeta Wyborcza, The Guardian, Le Monde, El País e La Stampa.

Se “Mare Nostrum” “ha salvato decine di migliaia di migranti”, scrive il giornale bavarese, è anche stata molto costosa per l’Italia: 9 milioni di euro al mese. Roma si è resa conto che pochi paesi europei partecipavano finanziariamente all’operazione e che molti gli rimproveravano di aver creato “un fattore di attrazione” per i migranti.

Per questo il ministro italiano dell’interno, Agelino Alfano, ha proposto che un’altra operazione subentri a “Mare Nostrum”. Finanziata da Frontex, l’agenzia europea per la sorveglianza delle frontiere, “Triton” prevede che le navi italiane non si renderanno più, come era il caso con “Mare Nostrum”, vicino alle coste libiche per intercettare i naufraghi, ma dovranno aspettare l’ordine di intervento dalle acque territoriali italiane.

La Süddeutsche Zeitung aggiunge che

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Gil Arias, il capo di Frontex, è convinto che la fine di “Mare Nostrum” ridurrà il numero dei migranti e quindi quello dei morti nel Mediterraneo. Di parere opposto sono coloro i quali, sulla riva sud del Mediterraneo, non vedono calare il numero di chi vuole partire. E temono che gli scafisti rispondano a modo loro al ritiro nelle acque territoriali italiane delle navi da salvataggio: affondando puramente e semplicemente le barche con a bordo centinaia di migranti, come fecero nel settembre scorso.

Lo speciale pubblicato da sei quotidiani europei punta a “Smontare i miti sull’immigrazione”, e mette l’accento sulle “opportunità” che essa rappresenta [osserva per parte sua El País]
(http://internacional.elpais.com/internacional/2014/10/21/actualidad/1413907825_586292.html), poiché gli immigrati sono “il motore indispensabile del nostro sistema economico”. Secondo il quotidiano di Madrid,

la crisi ha accresciuto la percezione che sono una minaccia per il livello di vita e le risorse sociali. Al contrario, l’immigrazione è una fonte essenziale di opportunità per garantire l’uscita dalla crisi e il mantenimento del ruolo di primo piano dell’Europa sulla scena mondiale, che richiede, una volta per tutte, una politica migratoria comune.

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