"L'Ue dice alla Croazia di cambiare la legge o incorrerà in sanzioni", titola EUobserver dopo che la Commissione europea ha dato un ultimatum a Zagabria per annullare una serie di emendamenti al mandato di arresto europeo.
Le modifiche, precipitosamente approvate tre giorni prima dell'ingresso della Croazia nell'Ue il primo luglio, bloccano l'estradizione tra un paese membro e l'altro. Ora la Croazia ha tempo fino al 23 agosto per fornire un termine entro il quale abbandonarle.
Gli emendamenti proibiscono l'estradizione per crimini commessi prima del 2002 e hanno provocato l'ira della Germania, secondo cui servono solo a fermare l'estradizione di Josip Perković, ex direttore della polizia segreta jugoslava ricercato dalla giustizia tedesca per l'omicidio del disertore croato Stjepan Đureković a Wolfratshausen nel 1983.
Il procuratore generale tedesco ha emesso un mandato di arresto europeo per chiedere l'estradizione di Perković, ma non ha ricevuto risposta. Se Zagabria non si piegherà, l'Ue potrebbe sospendere i fondi al suo nuovo membro.
Questo articolo ti interessa?
È accessibile gratuitamente grazie al sostegno della nostra comunità di lettori e lettrici. Pubblicare e tradurre i nostri articoli costa. Per continuare a pubblicare notizie in modo indipendente abbiamo bisogno del tuo sostegno.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
Vedi l'evento >