Il mercato centrale di Atene.

Un paese a prezzi di saldo

Impoveriti dalla crisi, i greci consumano sempre di meno. Così i panettieri di Atene hanno deciso di abbassare il prezzo del pane a 50 centesimi. Gli altri settori dell'economia potrebbero imitarli presto.

Pubblicato il 26 Maggio 2010 alle 15:03
Il mercato centrale di Atene.

Qualche giorno fa ottantuno commercianti e produttori ortofrutticoli della regione di Salonicco hanno annunciato che a partire dal primo luglio taglieranno il prezzo di frutta e verdura, con ribassi fino al 50 per cento per le famiglie numerose e i disoccupati. Oggi è la volta del pane. L'Unione dei panettieri di Atene ha deciso di scontare il pane fresco in alcuni momenti della giornata.

"Abbiamo proposto ai nostri associati di abbassare il prezzo come meglio credono per aiutare i bisognosi", spiega Andréas Christou, presidente dell'Unione. L'offerta sarà proposta nelle ore centrali della giornata, tra le 14 e le 16. Una pagnotta da 350 grammi costerà 50 centesimi anziché un euro. "È un prezzo ragionevole", commenta Christou. Il tipo di pane e la durata della promozione non sono stati specificati. L'iniziativa ha come obiettivo il sostegno ai più disagiati, prime vittime della crisi.

Alcuni panifici avevano già abbassato i prezzi fin dall'inizio dell'anno, per fare concorrenza ai supermercati e mantenere la loro clientela. In questi tempi difficili i greci stanno riducendo sempre di più il consumo dei generi di prima necessità e si accontentano dello stretto necessario per sopravvivere. Il consumo di pane è calato del 20 per cento rispetto all'anno scorso, e l'affluenza ai mercati del 30 per cento.

Molte associazioni di consumatori si augurano che l'esempio dei panettieri sia seguito dalle altre categorie di commercianti. Al momento Atene è ancora una delle capitali più care d'Europa, ma il reddito medio dei cittadini è tra i più bassi del continente. Un greco su quattro vive al di sotto della soglia di povertà europea. In molti suggeriscono di agire al più presto per evitare l'emorragia di consumi.

Il meglio del giornalismo europeo, ogni giovedì, nella tua casella di posta

Dopo gli albergatori, i panettieri e i fruttivendoli, la tendenza si estende alle banche. Alcuni istituti, per essere sicuri di recuperare il loro denaro, sono stati costretti a tagliare le rate dei prestiti del 50 se non del 70 per cento. Solo qualche anno fa le stesse banche incitavano i propri clienti a contrarre crediti al consumo mutui immobiliari, concedendo molte carte di credito. Vista la crisi attuale, gli istituti reagiscono con misure d'emergenza per evitare la bancarotta. Oggi è diventato pressoché impossibile ottenere un prestito, e l'importante è salvare quelli in corso di pagamento. Le cifre sono allarmanti. Il 13,4 per cento dei prestiti contratti dai cittadini greci sono sul punto di essere dichiarati insolvibili. A questo punto è molto meglio ridurre l'ammontare delle rate che moltiplicare le procedure di insolvenza. (as)

Tags
Ti è piaciuto questo articolo? Noi siamo molto felici. È a disposizione di tutti i nostri lettori, poiché riteniamo che il diritto a un’informazione libera e indipendente sia essenziale per la democrazia. Tuttavia, questo diritto non è garantito per sempre e l’indipendenza ha il suo prezzo. Abbiamo bisogno del tuo supporto per continuare a pubblicare le nostre notizie indipendenti e multilingue per tutti gli europei. Scopri le nostre offerte di abbonamento e i loro vantaggi esclusivi e diventa subito membro della nostra community!

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni il giornalismo europeo indipendente

La democrazia europea ha bisogno di una stampa indipendente. Voxeurop ha bisogno di te. Abbònati!

Sullo stesso argomento