La comunità polacca in Lituania ha perso la battaglia dei passaporti. Una sentenza della Corte Costituzionale lituana ha infatti stabilito che la grafia polacca dei nomi non può comparire sul frontespizio dei documenti di identità lituani, come richiesto invece dalla minoranza. "È il segno che i lituani non hanno alcuna intenzione di risolvere il problema", si lamenta l'europarlamentare Waldemar Tomaszewski (in lituano si scrive Valdemar Tomaševski), capo del gruppo Azione elettorale che rappresenta i polacchi in Lituania e si è impegnato a portare la questione all’attenzione della Corte europea per i diritti umani di Strasburgo. Malgrado le promesse fatte dai governi lituani e dal presidente stesso, la questione – pendente dal 1994 – continua a guastare i rapporti tra Varsavia e Vilnius. I lituani che vivono in Polonia, ricorda Rzeczpospolita, sono invece liberi di scrivere le proprie generalità con le lettere dell’alfabeto lituano.
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