Via dal sogno dell’euro

La crisi dell'eurozona ha raffreddato l'entusiasmo nella maggior parte dei candidati all'ingresso nella moneta unica. Solo i paesi baltici vogliono ancora entrare nel club, ma per motivi più politici che economici. 

Pubblicato il 4 Aprile 2011 alle 15:48

Il governo ungherese vuole che la sua nuova costituzione, che sarà varata in aprile, preveda un articolo che fissi il nome della sua moneta e che questo sia il forint. "Il nostro paese non è ancora pronto per l'euro. È impossibile che l'adozione avvenga prima del 2020", ripete il primo ministro Viktor Orbán. "È necessario che l'Ungheria difenda il forint".

Tuttavia, sottolinea Rzeczpospolita, aderendo all'Unione europea i paesi della regione si sono impegnati ad adottare la moneta unica nei prossimi anni. Ma finora solo la Slovenia (2007), la Slovacchia (2009) e l'Estonia (2011) hanno aderito all'euro. Gli altri paesi dell'Europa centro-orientale non rispondono ancora ai criteri di Maastricht e non soddisfano le condizioni di accesso alla zona euro. Ma molti di essi non sembrano crucciarsene più di tanto.

"Fra i più convinti euroscettici c'è il presidente della Repubblica Ceca, Vaclav Klaus, per il quale la zona euro è cambiata molto dal momento in cui il suo paese ha aderito all'Ue. Di conseguenza la Repubblica Ceca non è più tenuta a entrare nella zona euro. Nel 2014 il governo ceco dovrà prendere posizione sulla moneta unica".

Neanche la Polonia sembra avere molta fretta di passare all'euro, anche se il primo ministro Donald Tusk ha promesso che la moneta unica sostituirà lo zloty già nel 2012. Ma secondo un rappresentante del ministero delle finanze la transizione non avverrà prima del 2015.

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I più euro-ottimisti sono i paesi baltici. Secondo il quotidiano polacco, lituani e lettoni vorrebbero entrare nella zona euro già dal 1° gennaio 2014.

"Negli ultimi anni questi paesi hanno proceduto a duri tagli di bilancio per avvicinarsi all'obiettivo di entrare nella zona euro. L'adozione della moneta unica è vista in questi paesi più come un vantaggio politico che economico".

Le cose sono diverse in Bulgaria, dove l'entusiasmo iniziale è scemato a causa della crisi nella vicina Grecia.

"Il primo ministro Boiko Borisov ha comunque affermato che il suo paese farà tutti gli sforzi necessari per adottare la moneta unica fra tre anni. Nel frattempo la Romania si prepara all'adozione dell'euro per il 2015."

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