Viva la corona?

Pubblicato il 19 Luglio 2013 alle 13:32

Dal 14 luglio al 21 luglio. Dalla presa della Bastiglia al giuramento di Leopoldo primo. Nel calendario delle feste nazionali in Europa la commemorazione della rivoluzione francese è ironicamente seguita dalla celebrazione di una monarchia, quella belga. Quest’anno la ricorrenza assume un’importanza particolare: dopo vent’anni di regno, infatti, re Alberto passerà la corona al figlio Filippo. La portata dell’avvenimento oltrepassa le foto dei giornali popolari cariche di felicità, nobiltà e autorevolezza dinastica. Come hanno ricordato i quotidiani sia fiamminghi che francofoni dopo l’annuncio dell’abdicazione dello scorso 3 luglio, Alberto II ha avuto un ruolo cruciale durante la lunga crisi politica e istituzionale che ha paralizzato il paese tra il 2010 e il 2011.

L’Unione europea conta ancora sette monarchie, e anche se alcuni continuano a mischiare il concetto di repubblica con quello di democrazia per negare la legittimità delle monarchie costituzionali, i sovrani hanno perso da tempo la loro aura, e devono sempre più uniformarsi agli usi e costumi delle nostre società moderne. Re Filippo dovrà pagare le tasse, come fa già la regina Elisabetta d’Inghilterra.

Anche se un po’ dissacrati, spesso i sovrani sono ancora considerati come l’incarnazione della nazione e figure imparziali al di sopra delle parti, mentre i presidenti della repubblica hanno sempre più difficoltà nell’affrancarsi dai meccanismi politici e i governi sono regolarmente colpiti da scandali di corruzione. Eppure anche questa linea di demarcazione appare ormai sbiadita, come dimostrano i guai paralleli del primo ministro Mariano Rajoy e di re Juan Carlos I, entrambi colpiti dagli scandali che hanno coinvolto il Partito popolare e la famiglia reale. In un’Europa dove la nazione è un concetto sempre meno evidente, la voglia di democrazia è più forte e la crisi economica si fa sempre più grave, l’evoluzione del ruolo dei monarchi del Vecchio continente potrebbe presto rallentare. Le prossime generazioni di sangue blu faranno meglio a tenerne conto, a partire dal Royal baby in arrivo.

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