Viva la repubblica europea

L’approccio “realista” all’integrazione europea non riesce a superare le contraddizioni tra gli interessi nazionali e l’interdipendenza economica. Bisogna puntare più in alto con un progetto in grado di cambiare la storia.

Pubblicato il 5 Aprile 2013

Mentre la casa Europa brucia, i capi di stato e di governo europei negoziano a porte chiuse la somma da stanziare per i danni provocati dall'acqua usata per spegnere l'incendio. Ma difficilmente si può rimproverare loro di aver perso il contatto con i cittadini. Come avrebbero potuto perderlo, visto che non l’hanno mai avuto? Il sistema in cui viviamo non prevede né autorizza alcuna rappresentanza democraticamente legittima della popolazione europea.

Chi, uomo o donna e democraticamente legittimato - e quindi eletto - faccia politica a livello europeo, è arrivato a questa posizione solo attraverso un voto nazionale e deve, per sopravvivere politicamente, difendere la finzione degli "interessi nazionali". Oggi in occasione dei vertici europei chiunque ostacoli l'interesse comune per ottenere l'approvazione del suo elettorato, danneggia tutti gli altri stati - compreso il suo paese - attraverso il gioco delle interdipendenze del mercato comune e della zona euro.[…]

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