A inizio estate la Danimarca ha deciso di creare un comando artico e una task force nel Nord, scrive Politiken. Ufficialmente, il motivo e adeguarsi ai cambiamenti climatici che porteranno con sé più navigazione, più estrazione di materie prime e quindi la possibilità di più conflitti nella regione artica. Il quotidiano però ritiene che Copenaghen cerchi di rafforzarsi militarmente nell'ambito della corsa alle risorse, soprattutto il petrolio.
Politiken ricorda che i paesi che si affacciano sull'Artico – la Danimarca (attraverso la Groenlandia), gli Stati Uniti, la Russia, la Norvegia e il Canada – hanno tutti rivendicazioni territoriali nella zona. Dato che la questione non accenna a risolversi, ognuno comincia a "prepararsi" militarmente. Ma il quotidiano stima che dovrebbero essere le Nazioni unite a trovare una soluzione e che "con la sua lunga tradizione di rispetto del diritto internazionale e l'importanza che accorda all'Onu, la Danimarca potrebbe prendere l'iniziativa".
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
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