La strategia Europa 2020 per lo sviluppo dell'Unione europea si propone, tra le altre cose, di sottrarre entro il 2020 almeno 20 milioni di persone dal rischio di povertà o di esclusione sociale. Al punto di partenza della strategia (2008), i cittadini europei esposti a questo rischio erano 117 milioni.
Questa mappa mostra la percentuale di cittadini a rischio nel 2013 nelle varie regioni d'Europa. Quelle in blu sono le regioni in cui il numero di persone a rischio povertà ed esclusione è in linea con gli obiettivi previsti dalla strategia Europa 2020; più il colore è scuro, meno sono a rischio. Nelle regioni in rosso il loro numero è invece ancora lontano dal raggiungimento degli obiettivi; più sono scure, più le persone sono a rischio. Il rosso scuro indica un rischio superiore al 29 per cento. Le zone dove l'andamento è positivo sono contigue e coprono praticamente tutta l'Europa centrale e settentrionale (con la significativa eccezione delle isole britanniche). La situazione è più difficile nell'Europa orientale e mediterranea, anche se l'Italia e la Spagna mostrano delle differenze regionali molto forti.
La mappa si basa su dati Eurostat ed è stata pubblicata nel maggio scorso da un istituto pubblico tedesco che si occupa di studi urbanistici e geografici (BBSR, Bundesinstitut für Bau-, Stadt- und Raumforschung).
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
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