"Aiuti russi" "Aiuti cinesi" "Corona nell’Europa del sud"
…E una bella cartolina da parte dell’Europa:…"Buona guarigione!"
Mentre l’epidemia di coronavirus COVID-19 continua a diffondersi in tutta Europa – con oltre 15.500 morti a oggi – colpendo in particolare l’Italia e la Spagna, seguite da Germania e Francia, e ora raggiunte dal Regno Unito, i paesi europei continuano ad avanzare in modo frammentario nella loro risposta alla crisi sanitaria.
Riuniti a distanza in Consiglio europeo, i capi di Stato e di governo dell’Ue non sono riusciti a mettersi d’accordo sulla proposta fatta da diversi paesi (fra i quali l’Italia) per creare dei "coronabond", titoli di debito europei per finanziare la risposta all’epidemia, anche a causa dell’ostilità di alcuni paesi del Nord. Tuttavia, i Ventisette hanno accettato di esaminare le proposte in tal senso che i ministri delle finanze formuleranno nelle prossime due settimane.
L’assistenza tra i paesi viene fornita caso per caso, ad esempio tra la regione del Grand-Est in Francia, l’Italia settentrionale e la Germania, ma manca ancora un’assistenza europea coordinata. Nel frattempo, Cina e Russia stanno inviando maschere, attrezzature e persino medici per aiutare alcune regioni.
Questo articolo ti interessa?
È accessibile gratuitamente grazie al sostegno della nostra comunità di lettori e lettrici. Pubblicare e tradurre i nostri articoli costa. Per continuare a pubblicare notizie in modo indipendente abbiamo bisogno del tuo sostegno.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
Vedi l'evento >