L’Europa in crisi chiude le porte

Pubblicato il 21 Novembre 2011

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"La maggior parte dei paesi Ue respinge i rifugiati": così Dagens Nyheter riassume la politica degli stati membri nei confronti delle domande d'asilo. Dieci paesi accolgono circa il 90 per cento dei 100mila disperati che ogni anno bussano alla porta dell'Unione europea, precisa il quotidiano svedese, sottolineando che gli altri 17 stati membri dovrebbero fare di più. Il commissario europeo agli affari interni Cecilia Malmström, intervistata dal quotidiano, ha ricordato che l'Europa è molto lontana dall'armonizzazione della politica d'asilo prevista per il 2012 dalla Commissione europea.

Secondo un esperto citato da Dagens Nyheter, la crisi economica ha reso ancora più difficile l'armonizzazione: alcuni paesi adottano una politica più "aperta" temendo di essere obbligati a ricevere un numero ancora più elevato di domande, mentre altri (come la Grecia) hanno semplicemente rifiutato di accogliere nuove richieste d'asilo. Altri paesi ancora, come Finlandia e Paesi Bassi, subiscono l'influenza dei partiti populisti di destra. Il commissario punta il dito contro la Grecia, attraverso la quale 80mila persone sono entrate nell'Ue negli ultimi due anni e dove "le condizioni di accoglienza sono al di sotto dell'umanamente accettabile". Un lungo reportage di Dagens Nyheter sul centro di accoglienza di Tychero, alla frontiera con la Turchia, conferma le accuse del commissario.

Per ripartire meglio il carico dell'accoglienza dei rifugiati, Malmström vorrebbe che i paesi più sollecitati fossero aiutati dagli altri. Le sue proposte saranno discusse il 13 dicembre in occasione del Consiglio dei ministri dell'Ue.

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