"...Per la prossima partita, continuate a giocare con il clima. Chi sopravvive vince!"
Il 31 ottobre a Glasgow, in Scozia, si è inaugurata la COP26, la riunione dei firmatari della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. 197 paesi e organizzazioni regionali discuteranno fino al 12 novembre sugli accordi della COP21, la transizione energetica nei paesi più poveri e la riduzione del gas a effetto serra.
La posta in gioco è alta: nonostante gli impegni presi da molti paesi, 6 anni dopo l'Accordo di Parigi l'obiettivo di limitare l'aumento della temperatura a 1,5 °C entro il 2100 sembra ancora lontano. Per questa COP26, "l'ultima speranza" del pianeta, i dirigenti, le organizzazioni e gli attivisti si riuniscono in un'atmosfera cupa.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
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