Secondo Dagens Nyheter, l’adozione da parte del Parlamento europeo di un nuovo sistema di regole sul diritto d’asilo è un “evento storico”. Il testo approvato il 12 giugno prevede l’istituzione di un regime comune di procedure per gestire le richieste d’asilo ed è frutto di dieci anni di trattative, ricorda il quotidiano svedese.
Il nuovo sistema dovrebbe entrare in vigore a partire dal secondo semestre del 2015 e mira a migliorare le condizioni di accoglienza, in particolare dei minori, e a compensare le disparità tra i paesi membri: nel 2012 nell’Ue sono state registrate 330mila domande, ma in Grecia solo l’un per cento è stato accettato contro il 15 per cento in Germania e il 14 in Francia. Secondo Dn
mentre i paesi del sud le accettano in massa, solo una decina di persone hanno ottenuto asilo in paesi come Lettonia, Estonia e Slovenia.
Secondo il testo il tempo di attesa per depositare le richieste dovrebbe essere limitato a tre o sei giorni. Le procedure di esame dovrebbero durare al massimo sei mesi salvo circostanze eccezionali in cui il periodo potrà essere esteso a dodici mesi. Pur mantenendo il regolamento Dublin II sull’asilo, le nuove norme prevedono che i richiedenti non siano più rimandati nel paese da cui sono entrati nell’Ue se esiste il rischio che vengano trattati in modo inumano.