"La Commissione europea inizia la guerra per i cieli aperti", scrive Dziennik Gazeta Prawna a proposito del tentativo di accordo con la Russia per il trattamento equo di tutte le compagnie aeree dell'Ue. Al momento le linee aeree tedesche, austriache e finlandesi godono di un trattamento di favore da parte di Mosca, e pagano una tassa ridotta per sorvolare il territorio russo. Secondo la Commissione si tratterebbe di una violazione del principio del mercato comune che garantisce le stesse condizioni operative a tutte le compagnie dell'Unione europea. "La Commissione pensa che il diritto per le compagnie aeree di volare sul territorio russo durante il percorso verso Cina, Giappone o Corea del Sud non dovrebbe più essere subordinato all'umore di Vladimir Putin", sottolinea il quotidiano di Varsavia.

Trovare un'intesa con Mosca potrebbe però rivelarsi tutt'altro che facile. Innanzi tutto perché la Russia si rifiuta di riconoscere la Convenzione di Chicago e di accordare alle compagnie aeree il diritto a volare liberamente sul proprio territorio, ricavando circa 0,5 miliardi di dollari (0,35 miliardi di euro) dalla concessione di permessi. Secondo il quotidiano polacco un altro ostacolo è rappresentato poi dall'"orgoglio ferito" di Vladimir Putin. Il sogno di Putin era trasformare la compagnia aerea di bandiera Aeroflot in un colosso mondiale del settore, grazie all'acquisto di Alitalia che avrebbe portato in dote il libero accesso al mercato europeo. Ma il sogno si è infranto quando la Commissione ha bloccato l'affare. "Oggi Putin si sta prendendo la sua rivincita sulla Commissione, ritenuta responsabile del fatto che Aeroflot sia ancora una compagnia marginale", commenta il quotidiano. Nel frattempo Bruxelles ha implementato l'accordo sui cieli aperti con gli Stati Uniti e sta negoziando la liberalizzazione dei trasporti aerei con altri paesi tra cui Australia, Brasile e Nuova Zelanda.

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