"L'uomo più potente del mondo verrà a Copenaghen per la conferenza sul clima", annuncia Jyllands-Posten. Purtroppo prò, Barack Obama ha scelto "di arrivare in un giorno cui non sarà presente nessun altro capo di stato", il 9 dicembre, prima di andare a ricevere il Nobel per la pace a Oslo. "Il rischio che altri leader, come il presidente cinese Hu Jintao e il premier indiano Manmohan Singh, rinuncino a partecipare è grande", sottolinea JP, che teme che le assenze possano "ridurre la possibilità di raggiungere un accordo sulla riduzione delle emissioni di gas serra". Non è il caso del presidente francese Nicolas Sarkozy, che non vuole "un accordo al ribasso" e sarà in Brasile il 26 novembre per tentare di avvicinare il paese che ospita la foresta amazzonica alle posizioni europee. "Anche se non è appoggiato da nessun leader europeo, Sarkozy vuole insistere con la strategia della pressione", scrive Le Figaro. E non vuole perdere la possibilità di apparire come l'artefice di un patto sul clima.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
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