“Appena attraversato il tunnel [al confine tra Georgia e Russia], cominci a renderti conto di aver lasciato una specie di distopia e di essere entrato in un paese civile", racconta Aleksandr Belinskij, 35 anni, di professione massaggiatore e consulente automobilistico. Aleksandr è arrivato in Georgia a metà marzo: “Ti rilassi, capisci che non verrai arrestato per un post su Instagram", ha dichiarato Belinskij a OC Media. “Almeno qui posso parlare", aggiunge.
Belinskij, che ha manifestato una forte opposizione all'invasione russa dell'Ucraina, dice che in seguito al conflitto e al clima politico in Russia per lui si trattava di una "questione di sicurezza", aggiungendo che lui e i suoi amici avevano sentito parlare di “russofobia” in Georgia e si aspettavano quindi "di venire derisi, che ci sarebbero state reazioni aggressive se avessimo parlato in russo". Invece, ha detto che tutti quelli che ha incontrato sono stati "molto amichevoli".

"Putin Khuilo"
In realtà l'accoglienza per molti russi trasferitisi in Georgia negli ultimi mesi è stata meno calorosa. L'11 aprile, gli immigrati russi nel centro della città di Batumi sono stati tempestati da una raffica di insulti da parte di attivisti muniti di megafono.
Tra le accuse rivolte ai nuovi arrivati: "Putin Khuilo" [Putin testa di cazzo]! "La Russia è un invasore! Il 20 per cento del paese in cui vi trovate è occupato." "Non siamo felici di vedervi qui. Non ci fidiamo di voi. Non possiamo essere certi che il vostro governo non invaderà la Georgia per proteggervi".
Alcuni esponenti dell'opposizione georgiana, tra cui il partito di centro-destra Georgia Europea (il cui membro, Giorgi Kandelaki, ha pubblicato sui social media messaggi antigeorgiani di alcuni russi) hanno espresso sentimenti analoghi.
Anche alcuni membri del più grande partito di opposizione, il Movimento nazionale unito (UNM, centrodestra), si sono espressi in merito all'arrivo dei russi: la deputata Nona Mamulashvili ha giurato di "fare di tutto per mettere in difficoltà i cittadini russi che si sono trasferiti [in Georgia] in massa".
"Nessuno li atttende qui. Per noi, questi cosiddetti ‘turisti russi’ sono dei sabotatori", ha dichiarato Mamulashvili al canale ucraino Channel 24.
Secondo i dati forniti dal Ministero degli Interni, tra il 24 febbraio e il 20 marzo sono entrati in Georgia 35.028 cittadini russi, 8mila in più rispetto a gennaio: non è chiaro quanti vogliano effettivamente restare nel paese, ma si teme che i numeri aumentino.
Se i dati potrebbero essere stati gonfiati, gli effetti sono ben reali: per esempionella capitale, Tbilisi, i prezzi degli affitti hanno rapidamente registrato un'impennata. L’Agenzia georgiana del registro pubblico, che si occupa della registrazione di attività commerciali, ha ricevuto un numero maggiore di domande da parte di cittadini russi rispetto agli anni precedenti.
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