“Bulgaria e Romania sono nel mirino dell’Ue per la cattiva gestione degli appalti pubblici”, scrive Mediapool. Secondo il sito d’informazioni bulgaro il 30 ottobre Sofia è stata avvertita dell’imminente verifica da parte della Direzione generale del mercato interno e dei servizi (Dg Markt) della Commissione europea. Giocando d’anticipo la vicepremier e ministra della giustizia Zinaida Zlatanova ha riconosciuto che “lo stato del nostro sistema di assegnazione degli appalti pubblici non è ottimale. Nel 70 per cento delle gare d’appalto si è presentato soltanto un candidato, e questo significa che c’è una clamorosa assenza di concorrenza”.
Secondo Mediapol la verifica della Dg Markt riguarderebbe le procedure di attribuzione degli appalti pubblici finanziati da fondi europei ma anche nazionali.
In Romania la situazione non è migliore, ma le autorità sembrano aver già anticipato le mosse dell’Europa. Il sito Business 24 ha annunciato il 30 ottobre la creazione da parte dell’Agenzia nazionale per l’integrità (Ani) di un “Big Brother sull’utilizzo dei fondi europei” destinati alla Romania. Entro giugno 2014 l’Ani sarà dotata di “uno strumento di sorveglianza che si attiverà in caso di dubbi sull’attribuzione degli appalti pubblici con fondi europei”, aggiunge il sito. La procedura di sorveglianza è essa stessa finanziata con fondi europei, per l’ammontare di circa 7 milioni di euro. Come ricorda Business 24,
in un’indagine condotta su 80 attribuzioni di appalti pubblici nel 2012, 78 deputati hanno incassato denaro pubblico attraverso le acquisizioni, causando perdite per 8 milioni di euro.