Sul disegno: Da questo punto sono sei mesi di attesa.
La campagna di vaccinazione anti Covid-19 è stata lanciata in Europa un anno dopo la comparsa del virus. Anche se la commissione europea ha ordinato centinaia di milioni di dosi dai laboratori farmaceutici per gli stati membri, ogni paese è responsabile dell’organizzazione delle vaccinazioni all’interno dei suoi confini: queste possono prendere grandi ritardi a causa dei criteri di priorità adottati o di incidenti informatici o logistici.
Di conseguenza, le differenze nei tassi di vaccinazione della popolazione possono variare significativamente da un paese all’altro. E mentre diversi governi, come in Francia e in Germania, adottano nuove restrizioni per far fronte alla recrudescenza delle infezioni, la Commissione sta considerando l’introduzione di un “passaporto vaccinale” che permette a chi lo possiede di muoversi liberamente all’interno dell’Unione, ma la cui legalità è discutibile.
Questo articolo ti interessa?
È accessibile gratuitamente grazie al sostegno della nostra comunità di lettori e lettrici. Pubblicare e tradurre i nostri articoli costa. Per continuare a pubblicare notizie in modo indipendente abbiamo bisogno del tuo sostegno.
Perché gli eco-investitori si ritrovano a finanziare le “Big Oil”? A quali stratagemmi ricorre la finanza per raggiungere questo obiettivo? Come possono proteggersi i cittadini? Quale ruolo può svolgere la stampa? Ne abbiamo discusso con i nostri esperti Stefano Valentino e Giorgio Michalopoulos, che per Voxeurop analizzano i retroscena della finanza verde.
Vedi l'evento >