Attualità Commissione europea
I candidati devono superare un test di ammissione davanti agli eurodeputati. Foto: Getty

Il grande orale dei candidati

Il parlamento europeo ha cominciato le audizioni dei 26 commissari dell'équipe Barroso II. Per la stampa questo processo, poco amato dai candidati, permette all'emiciclo di dimostrare e rafforzare la propria autorità.

Pubblicato il 11 Gennaio 2010 alle 15:43
I candidati devono superare un test di ammissione davanti agli eurodeputati. Foto: Getty

"Per il Parlamento europeo è il momento in cui sognare di essere sullo stesso piano del Congresso degli Stati Uniti", scrive Le Figaro. Per otto giorni, infatti, i 26 commissari designati dai paesi membri sono ascoltati dai deputati europei. Per tre ore devono rispondere alle loro domande sulla base di un questionario che ha lo scopo di valutare le competenze dei candidati, il loro impegno europeo e la validità della loro nomina. Alla fine della procedura, il 26 gennaio, i parlamentari dovranno investire formalmente i commissari, il cui mandato scadrà nel 2014. In caso contrario potrà anche essere censurata l'intera Commissione, obbligando il presidente Barroso e gli stati membri a rivedere le candidature. "Si tratta di un momento molto importante nella vita del Parlamento europeo (…). Gli eurodeputati dispongono di una potente arma per esercitare il controllo politico e democratico. È come se i parlamentari belgi facessero un terzo grado ai ministri per verificare le loro competenze prima di votare la loro nomina", commenta La Libre belgique. "Questi '26 interrogatori' offriranno ai protagonisti, così come agli elettori, la rara occasione di assistere a un vero teatro politico", sottolinea ancora Le Figaro, che ricorda che questo tipo di "prova pubblica e individuale è piuttosto rara da questa parte dell'Atlantico". È anche l'occasione per i 736 deputati di "mettere in mostra la loro autorità nei confronti delle 27 capitali che hanno scelto i commissari e di fronte al presidente della Commissione, che ha distribuito gli incarichi".

Le audizioni non sono una semplice formalità. "Dietro la cortina fumogena diplomatica si nasconde un calderone ribollente di emozioni", scrive il quotidiano polacco Polska. Per alcuni candidati "l'esercizio potrebbe rivelarsi estremamente difficile", osserva il quotidiano romeno Evenimentul Zilei. In particolare per il romeno Dacian Ciolos, proposto per il portafoglio dell'agricoltura, e per la bulgara Rumiana Jeleva, designata alla cooperazione e all'aiuto umanitario. Ciolos dovrà infatti "conciliare gli interessi dei conservatori che sostengono le sovvenzioni dirette agli agricoltori e quelli dei liberali, che vorrebbero la riforma della Politica agricola comune". Per quanto riguarda invece Rumiana Jeleva, secondo alcune voci suo marito avrebbe legami con la criminalità organizzata. Un altro candidato al centro delle polemiche sarebbe lo slovacco Maros Sefkovic, candidato all'istruzione, che potrebbe avere problemi per essersi diplomato in una prestigiosa scuola moscovita dove il Kgb reclutava i suoi agenti. Sefkovic è già stato duramente criticato dal Ppe (Partito popolare europeo), che ha ufficialmente annunciato che "una personalità che ha avuto in passato legami con un regime autoritario non può diventare commissario europeo", ricorda il quotidiano polacco. "L'audizione di Michel Barnier, nominato al mercato interno e ai servizi finanziari, sarà seguita da vicino dalla stampa britannica preoccupata che il francese voglia imporre misure restrittive alla City", osserva euobserver.com.

Prima della lista, la vicepresidente della Commissione e Alto rappresentante per la politica estera Catherine Ashton dovrà respingere le critiche degli euroscettici inglesi, che le rimproverano di essere laburista, e degli euroentusiasti continentali, che a rappresentare la diplomazia europea sia una britannica", sottolinea Le Figaro. Tuttavia, se una delle 26 audizioni dovesse porre problemi, è probabile che il presidente della Commissione non cercherà di imporla a tutti i costi. "Barroso ha ancora vivo il ricordo della sua ostinazione del 2004, quando gli eurodeputati avevano minacciato di ritirare la fiducia all'intera équipe se non fosse stato tolto all'italiano Rocco Buttiglione il portafoglio della giustizia, a causa della sua visione retrograda sull'omosessualità", ricorda Le Figaro. Alla fine Buttiglione era stato costretto a rinunciare.

Il meglio del giornalismo europeo, ogni giovedì, nella tua casella di posta
Tags
Ti è piaciuto questo articolo? Noi siamo molto felici. È a disposizione di tutti i nostri lettori, poiché riteniamo che il diritto a un’informazione libera e indipendente sia essenziale per la democrazia. Tuttavia, questo diritto non è garantito per sempre e l’indipendenza ha il suo prezzo. Abbiamo bisogno del tuo supporto per continuare a pubblicare le nostre notizie indipendenti e multilingue per tutti gli europei. Scopri le nostre offerte di abbonamento e i loro vantaggi esclusivi e diventa subito membro della nostra community!

Sei un media, un'azienda o un'organizzazione? Dai un'occhiata ai nostri servizi di traduzione ed editoriale multilingue.

Sostieni un giornalismo che non si ferma ai confini

Approfitta delle offerte di abbonamento oppure dai un contributo libero per rafforzare la nostra indipendenza

Sullo stesso argomento